Quando la madre di Proserpina, Demetra, venne a sapere che la figlia avrebbe trascorso il resto dell’esistenza nel mondo sotterraneo in cui regnava Plutone, si disperò e corse a chiedere a Giove di intervenire.
Questi, tuttavia, non fece nulla. Anzi, tentò di convincere Demetra della felice sorte che aveva avuto sua figlia, divenuta regina. Ma Demetra non si lasciò convincere o lusingare e, presa dal suo dolore, cessò di occuparsi della Terra, al punto che presto ogni cosa intorno avvizzì.
Giove, allora, cominciò a temere per la vita delle creature e pregò Demetra di tornare a compiere il suo dovere. In cambio, avrebbe convinto Plutone a lasciar tornare sulla terra Proserpina per almeno sei mesi ogni anno.
Così avvenne, e quando a primavera Proserpina tornò alla luce del sole, i prati si ricoprirono di erbe e fiori, e tra le spighe di grano sbocciarono i papaveri, il cui caldo colore doveva ricordare a Proserpina la passione dello sposo che intanto la aspettava.