Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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La felicità è scritta nei geni? Per gli scienziati è merito del DNA

2022-04-16 15:01:30

Se vi guardate attorno con attenzione, noterete che vi sono alcune persone che appaiono più inclini a “sentirsi felici”, mentre ve ne sono altre che sembrano incapaci di esserlo, ed infatti sorridono poco quanto niente. Tale differenza evidente tra gli individui ha spinto gli studiosi ad indagare le cause, utilizzando più metodi di rilevanza scientifica.

Alcuni ricercatori dell’Università di Edimburgo qualche tempo fa hanno pubblicato i risultati dei loro studi sull’argomento sulla rivista del “Journal of Psychological Science”, in cui affermano che la felicità dipende da tratti della personalità. Gli individui più predisposti a sperimentare uno stato di benessere psicologico sarebbero quelli con un’indole estroversa, empatica e ottimista.


Secondo tali ricercatori, alcune persone hanno la fortuna di nascere con una predisposizione naturale ad essere felici, altre invece devono faticare di più per irrobustire la loro “vena gioiosa”, attraverso attività in grado di modificare i circuiti cerebrali e gli equilibri biochimici sulla base del benessere.


Felicità: da cosa dipende?

Mentre in passato ad occuparsi della “felicità” erano soprattutto l’arte, la filosofia e la religione, oggi sono tanti i ricercatori e gli scienziati che si dedicano allo studio di questo “sentimento”, inteso più che altro come reazione psicofisica dell’organismo ai diversi meccanismi interni o fenomeni esterni.

In particolare, un recente studio olandese, condotto sul corredo genetico di quasi 300 mila persone a livello internazionale e pubblicato su “Nature Genetics”, a determinare la felicità (ma anche, al contrario, la tendenza alla depressione e alle nevrosi) sarebbe la presenza di alcuni geni “accesi” nel sistema nervoso centrale, nelle ghiandole surrenali e nel pancreas.

Gli studi condotti sino ad ora, però, sostengono che il Dna influisce sulla felicità percepita per il 40-50%. Ma il dato non tiene conto del fatto che non tutta l’informazione che un individuo può ereditare è contenuta nel Dna.

Esistono infatti fattori “epigenetici” che possono influenzare alcune informazioni “scritte” nei geni, comprese quelle che si riferiscono appunto alla felicità.

Il microbiota: quale è il suo ruolo

Oltre alla genetica e all’epigenetica, ad influenzare la felicità interviene anche il microbiota. Questo è formato da microrganismi “buoni” che si concentrano nel colon e nell’intestino tenue. Oltre a svolgere una funzione fondamentale per l’elaborazione dei nutrienti e l’immunità, è pure coinvolto nella produzione di molti neurotrasmettitori, ossia le sostanze responsabili dei diversi stati psicofisici, tra cui dopamina e serotonina, l’ormone del buonumore.

La felicità è una questione biologica?

L’assenza di cromosomi specifici o l’esposizione a fattori extragenetici sfavorevoli non implica l’impossibilità di provare sentimenti positivi quale appunto la felicità. Questa, infatti, dipende in parte (50-60%) dallo stile di vita e dall’atteggiamento individuale verso ciò che accade.

Per questo, anche chi non possiede una predisposizione “gioiosa” per natura, grazie all’eredità genetica ed epigenetica può rimediare, dedicandosi ad attività come il volontariato, l’esercizio fisico, il contatto con la natura, e tutto ciò che rende più facile il rapporto con se stessi e gli altri.


Secondo uno studio pubblicato sul “Journal of Happiness Studies” nel 2019, i figli di genitori estroversi fanno meno fatica a costruire i loro gruppi di amicizia fin dall’infanzia. Viceversa, eventuali eventi traumatici dei genitori possono aumentare anche nei bimbi la predisposizione allo stress e alle sue conseguenza negative, subito dopo la nascita e per molto tempo dopo.


I ricercatori sono concordi su un punto: ognuno di noi può diventare l’artefice della propria felicità, impegnandosi ogni giorno a costruire relazioni improntate sulla positività, il rispetto, la reciprocità, la solidarietà. Basta crederci davvero e la felicità diventa più raggiungibile e a portata di mano.

Cristiana Lenoci per www.news-italia.net