Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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La Chiesa di Santa Maria della Purità in Gallipoli

2020-10-20 14:32:38

Una chiesa davvero particolare, che sorge a ridosso di una spiaggia che si affaccia sul Mar Jonio: oggi vi parliamo di questo gioiello salentino che si trova a Gallipoli (Le).

La Congregazione intitolata a Santa Maria della Purità venne costruita tra il 1662 ed il 1665 sulle regole dettate dal vescovo spagnolo Giovanni Montoya de Cardona con affiliati gli appartenenti al ceto dei Bastasi, ovvero gli scaricatori del porto.

La chiesa si specchia nelle acque del mare Jonio, sulla spiaggia detta della Purità. Ha una facciata semplice con un trittico raffigurante la Vergine col Bambino, San Giuseppe e San Francesco d’Assisi. Si presenta piuttosto insignificante e anonima dall’esterno, ma il suo interno stupisce i visitatori per la ricchezza delle decorazioni, delle pitture, degli stucchi di varie tonalità.

Si accede all’interno per due modeste porte e ci accoglie una navata lunga circa 20 metri.

L’attenzione è subito richiamata dalla decorazione pittorica che ricopre tutte le pareti e l’intera volta; non si scorge un palmo di vuoto: il tutto è ricoperto di tela e dove questa non giunge sono intagli lignei che la sostituiscono.

Nel XVIII secolo la Confraternita, come tutte le altre, sottopose il suo statuto all’approvazione reale che le venne concessa il 31 dicembre 1768, dal Re Ferdinando IV di Borbone.

L’interno, ad unica navata rettangolare decorata con sfarzosi stucchi, ospita un marmoreo altare maggiore sul quale è collocata la tela di Luca Giordano raffigurante la Madonna della Purità tra San Giuseppe e San Francesco d’Assisi.

La navata è completamente ricoperta da settecenteschi dipinti su tela attribuiti al pittore alessanese Oronzo Letizia e per la maggior parte al              murese Liborio Riccio.

Del Riccio sono anche la moltiplicazione dei pani e dei pesci sulla controfacciata e le quattro scene bibliche (Caino e Abele, Adamo ed Eva, Mosé, Davide e Golia) sulle pareti laterali.

Sulla volta, completamente affrescata, sono presenti tele raffiguranti scene tratte dall’Apocalisse; mentre tra gli spigoli, resi più cupi dai colori invernali, si avvolge, nelle ampie spirali, il demone del male.

Non si possono individuare gli artisti; ma non sono certamente estranei i maestri gallipolini: Catalano, Coppola e Lenti ed i napoletani Carlo e Niccolò Malinconico, che tanta traccia hanno lasciato nel patrimonio artistico gallipolino.      

Gli orari estivi più flessibili consentono ai turisti di visitare questo piccolo gioiello anche durante la passeggiata per il centro storico del paese, nelle ore serali. In inverno, invece, è preferibile programmare una visita alla domenica o nei giorni festivi.