Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Alessia Buonavoglio: con il basket salvo i bimbi dalla strada

2018-12-14 15:59:12

Piccoli grandi gesti che non fanno clamore, scelte di vita che rendono migliori. Sono le storie come questa che ci danno la forza di sperare in un futuro più roseo. Era una bambina quando ha cominciato a giocare a basket. Crescendo, tutte le sue campagne di squadra hanno dovuto smettere. Lei invece è passata dall’altra parte: allena i Pulcini del quartiere Forcella di Napoli. Ora, attraverso lo sport, Alessia Buonavoglio aiuta bambini e ragazzi a costruirsi un futuro nella legalità.

Insegnare sport a Forcella

In un luogo come il quartiere Forcella di Napoli non è facile essere bambini. Alessia, diciannove anni, si è appena iscritta alla facoltà di Sociologia. Ha sempre praticato la pallacanestro fin dall’età di 9 anni, arrivando fino alla categoria 17. A quell’età ha scelto di lasciare il basket “giocato” perché ha scoperto il mondo dell’insegnamento, che le dà grandi soddisfazioni. Alessia è diventata un’allenatrice di basket nel rione Forcella, ed oggi si occupa della squadra dei “Pulcini”, ossia bambini di 5-6 anni, grazie ai progetti della Fondazione Laureus Italia Onlus, che aiuta bambini e ragazzi delle periferie di Milano, Napoli e Roma a sviluppare il rispetto di sé, degli altri e delle regole, e far crescere in loro il senso di appartenenza ad una comunità inclusiva. Il tutto usando il magico potere dello sport come strumento di formazione e divertimento.

Sport e speranza

Dopo aver terminato le scuole superiori, prima di dare la maturità, Alessia smette di giocare e decide di allenare una squadra di Pulcini, insieme ad una collega più grande. Il suo obiettivo è far capire a chi vive in questo quartiere che lo sport può dare una speranza, perché ci aiuta a coltivare un sogno che dà la forza di alzarsi al mattino ed impegnarsi, esattamente quello che manca a Forcella. Insegnare sport in questo rione non è facile: ci sono strutture vecchie e fatiscenti e pochi campi in cui allenarsi, ma Alessia non si dà per vinta.

“All’occorrenza mi improvviso anche animatrice sportiva- rivela- invito sempre nuovi bimbi e ragazzi a giocare e diffonde il nostro progetto perché credo fermamente in quello che faccio. Vedo tanti bei risultati, su me stessa e sugli altri: praticare uno sport di squadra, tra disciplina e divertimento, favorisce la fiducia in se stessi e rinforza il legame con la comunità”. Ora che è iscritta alla Facoltà di Sociologia, Alessia vuole acquisire una maggiore professionalità per aiutare i bambini  comprendere quanto lo sport sia importante, soprattutto in un contesto socio-culturale come quello di Forcella.