Ridere il linguaggio universale ... e non solo

... hai imparato che il riso abbonda nella bocca degli stolti

Questo è quello che è capitato un poco a tutti.

Abbiamo imparato, ma sarebbe meglio dire che siamo stati addestrati, a ridere solo quando ci viene dato il permesso di ridere.

Possiamo ridere guardando una scenetta o un film comico, ascoltando una barzelletta e, nei casi estremi anche quando qualcuno ... scivola su una buccia di banana.

Qualche giorno fa leggevo un articolo nel quale si diceva che l'umorismo nasce dal dolore e a pensarci bene ti rendi conto che tutto ciò che di solito ci fa ridere è un evento che al suo interno ha qualcosa di tragico. 

Basta pensare ai classici film di Stanlio e Ollio, Buster Keaton, Chaplin che per farci ridere inanellano una disavventura dietro l'altra, a certe trasmissioni televisive o raccolte di youtube che provocano la risata puntando sull'effetto comico scatenato da situazioni che di piacevole o divertente hanno solo il fatto che non siamo noi i protagonisti di ciò che accade, dato che se lo fossimo di certo non avremmo nessuna voglia di ridere.

Così abbiamo imparato ad vedere la risata come risultato di un evento da non vivere in prima persona: ciò che nell'infanzia era un'espressione di gioia e di piacere è stata trasformata in un espressione di scherno e di derisione.

In altre parole ciò che usavamo come scelta naturale per esprimere uno stato positivo è diventato un atto "indotto" per esprimere, il più delle volte, un giudizio canzonatorio e di disapprovazione: il protagonista della scenetta o della barzelletta fa una figura ben poco edificante.  

La comica delle comiche

Abbiamo così visto come un atto naturale di gioia e di piacere si sia tramutato nella risposta canzonatoria delle disgrazie che capitano agli altri.

In pratica mentre nell'infanzia ridevamo perché qualcosa ci aveva divertito ora, da adulti, ridiamo se c'è da prendere in giro qualcuno ... e continuano a chiamarla educazione.

Ma qual'è la comica della comiche? 

Il fatto è che il ridere è uno degli atti più potenti che possiamo praticare per il nostro benessere fisico, psicologico e di conseguenza anche relazionale.

Così, ora che è stato relegato a situazioni non di certo edificanti, da praticare solo a determinate condizioni, quella che, a tutti gli effetti, è una pratica di benessere viene vista esclusivamente come momento di divertimento e non dei più consoni ad una persona per bene.

In realtà, come puoi capire dal video che segue, il ridere semplicemente decidendo di ridere, proprio nei momenti difficili, è una pratica che porta straordinari benefici.

Se l'educazione dovesse realmente fornirci gli strumenti per una vita consapevole e responsabile uno dei suoi compiti dovrebbe proprio essere quello di insegnarci a ridere in modo volontario e consapevole.

Questo è quello che faccio con lo Yoga della Risata. Parafrasando uno dei moti di questa tecnica io dico: "Porta il tuo corpo a ridere e la tua mente ti ringrazierà".