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NINO BIXIO. All’inizio del XX secolo era molto popolare tra i comandi navali delle marine di molti paesi l’idea di un incrociatore veloce da ricognizione, che avrebbe dovuto agire in collaborazione con una flotta. L’incrociatore con ponte corazzato Quarto, costruito tra il 1909 e il 1913, fu la prima nave di questo tipo, denominato “esploratore”, appartenente alla Regia Marina. Fu la prima nave italiana equipaggiata con turbine a vapore Parsons. Questa caratteristica le permetteva di raggiungere fino a 28 nodi di velocità. I due incrociatori di classe Nino Bixio, realizzati tra il 1911 e il 1914, rappresentarono lo sviluppo di quella classe. Erano più grandi rispetto al predecessore, e la configurazione della loro artiglieria era più efficace. La Nino Bixio fu impostata nei cantieri navali di Castellammare di Stabia il 15 febbraio 1911. Fu varata il 30 dicembre 1911 e commissionata il 5 maggio 1914. Durante la Prima Guerra Mondiale, questo incrociatore, insieme alla nave sorella Marsala, servì nella flotta basata a Brindisi, respingendo le incursioni delle navi austro-ungariche e proteggendo le navi da trasporto che rifornivano l’esercito serbo. Dopo la guerra, entrambe le navi servirono nella Regia Marina fino alla fine degli anni ‘20, quando vennero smantellate a causa dei loro motori obsoleti e a causa di una riduzione del budget della Marina.

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ERITREA: La nave Eritrea fu sviluppata dall’Ansaldo tra il 1932 e il 1934 come nave di servizio per le colonie africane italiane. Concettualmente era simile alla nave francese di tipo avviso Bougainville, che era stata commissionata poco prima. Per aumentare il suo raggio operativo, in aggiunta ai due motori diesel FIAT gli ingegneri installarono dei motori elettrici Marelli da 650 hp, simili a quelli usati sulla classe di sommergibili Balilla. Questa nave era stata pensata anche come nave d’appoggio per sommergibili, pertanto era equipaggiata con un ospedale, un’officina e delle sale generatori: in questo modo era in grado di servire due sommergibili. Inoltre, era dotata dell’equipaggiamento necessario per la rimozione delle mine. L’Eritrea fu impostata il 15 luglio 1935, fu varata il 20 settembre 1936 e fu commissionata il 28 giugno 1937. Appena dopo il suo commissionamento, fu utilizzata in varie missioni durante la guerra civile spagnola. Alla fine degli anni ‘30 servì come nave ammiraglia delle forze italiane nel mar Rosso. All’inizio del 1941, a causa della minaccia di invasione Alleata dell’Etiopia, l’Eritrea fece rotta verso il Giappone, camuffata come nave di una nazione neutrale. In Giappone questa nave servì come nave d’appoggio per i sommergibili italiani che trasportavano carichi speciali tra la Francia e il Giappone. Dopo la capitolazione dell’Italia, a settembre del 1943, fu trasferita a Colombo, dove fu utilizzata dagli Alleati come nave d’addestramento. Durante ottobre del 1944, l’Eritrea tornò in Italia e, nel 1948, fu consegnata alla Francia come riparazione di guerra. Nel 1950 si unì alla Marina francese con il nuovo nome di Francis Garnier. Servì in Indocina come nave di scorta, prima di essere trasferita nell’oceano Pacifico. Nel 1966, l’ex-Eritrea fu decommissionata, spostata a Papeete e collocata in riserva. A ottobre dello stesso anno fu utilizzata come bersaglio di prova e affondò. Tra il 1939 e il 1940, la Regia Marina pianificò la costruzione di un secondo esemplare di questa classe, ma lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale interruppe questo progetto.

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ARCANGELO PATRONO DEI PARACADUTISTI E NON SOLO

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