Virginia Dallara

Founder Junior

Esempi di Zoofarmacognosia: i bagni di formiche

2019-06-13 10:52:59

Ci sono molti esempi curiosi che rispecchiano la capacità degli animali di "curarsi" usufruendo di tutto ciò che la Natura gli offre, ed eccone uno tra quelli che ho selezionato e che voglio portare a vostra conoscenza:

Gli uccelli e i bagni di formiche

Sono coinvolte circa 200 specie di uccelli in questa particolare attività in cui si possono osservare questi animali strofinarsi o addirittura raccogliere delicatamente con il becco i piccoli insetti ed appoggiarli tra le piume delle loro ali. Gli osservatori raccontano di aver visto questi uccelli volare sopra i formicai e, con le ali dispiegate, farsi letteralmente cospargere di acido formico.


Ecco svelato il motivo di questa operazione: approfittare dell'acido formico ma non solo, anche e soprattutto di tutte le secrezioni protettive delle formiche, per sfruttarne le proprietà antiparassitarie e combattere o prevenire i parassiti che si possono annidare tra le piume.


E' una pratica che è stata osservata anche tra gli uccelli "cittadini", in questo caso si è visto come questi volatili si strofinino su mozziconi di sigarette per estrapolarne piccole quantità di nicotina usata anch'essa come rimedio per combattere i parassiti esterni.

Non sono solo le formiche ad essere "utilizzate" a questo scopo. 

Alcuni uccelli sfruttano altri insetti come ad esempio i millepiedi.

La Zoofarmacognosia è utilizzata da tutti gli animali, compresi i nostri amici a 4 zampe, pensate a come i bagni di formiche siano riconducibili a quando il nostro cane si rotola tra cose innominabili. 


In questo caso lo fa per l’istinto naturale di nascondere il suo odore. 

Ma come certamente ricorderà chiunque abbia sperimentato la sgradevole esperienza ad opera del proprio compagno domestico, è innegabile che l’animale provi anche un gran piacere. 

Il suo sguardo colpevole, a malefatta compiuta, sembra infatti affermare: 

“Mi dispiace di averti deluso umano ma wof! Se ne è valsa la pena!”