Virginia Dallara

Founder Junior

Cosa sono gli oli essenziali? E come possono essere utilizzati per i nostri animali?

2019-03-19 12:19:16

L'olio essenziale è una sostanza prodotta da molte piante e raccolte all'interno di cellule localizzate in diverse parti della pianta: foglie, steli, frutti, corteccia, resina, fiore, radice, rizoma ecc. e alle quali conferiscono l’odore caratteristico.

In alcune piante sono presenti diversi oli essenziali nelle varie parti, ma la quantità di olio essenziale estraibile varia notevolmente da pianta a pianta.

Queste sostanze aromatiche vengono utilizzate dalla pianta per due principali attività:

come autodifesa per evitare che alcuni animali si nutrano di loro, e come forma di attrazione invece per gli insetti impollinatori.

Possiamo definire l’olio essenziale il linguaggio delle piante, che gli permette di comunicare con il mondo animale e di diffondere il loro messaggio.

 

Anche i nostri animali possono trarre beneficio dagli oli essenziali.

Come già saprete queste sostanze odorose hanno notevoli caratteristiche per le quali vengono utilizzati sin dall'antichita' per aiutare la guarigione o il ritrovamento dell'equilibrio psico-fisico.

Questi benefici possono essere d'aiuto anche per i nostri animali che, attraverso il loro istinto, riescono a scegliere il rimedio migliore per la situazione di malessere che devono risolvere.

La scienza che studia la capacità degli animali di selezionare il rimedio più adatto è la Zoofarmacognosia.

Da "La Stampa" 25 Febbraio 2002:

La ricercatrice inglese Cindy Engel sostiene che gli animali possono insegnarci l'automedicazione: secondo lei come si può arrivare a risultati concreti, utili anche per gli esseri umani?

- Partiamo dalla considerazione che in qualsiasi organismo vivente è possibile individuare una serie di meccanismi che spinge all'autoguarigione.

Negli animali questo è evidente già a partire dai sensi, in genere molto più sviluppati dei nostri: due esempi classici sono la vista nell'aquila oppure l'olfatto nei cani. In questo modo sono in grado di individuare una serie di sostanze utili in caso di malattia.

Perchè, allora, non sfruttare queste scoperte e cominciare ad eseguire dei test in natura? Si potrebbero liberare alcuni animali malati in un determinato ecosistema e studiare come si comportano, che cosa cercano, di che cosa si nutrono e, allo stesso tempo, affiancare loro un gruppo di esemplari sani. Dal confronto potrebbero emergere piante e sostanze che effettivamente alleviano i sintomi della malattia oppure, addirittura, la curano. Da lì potrebbe partire la fase successiva, quella della ricerca applicata all'uomo.
 

Noi esseri umani abbiamo affievolito capacità e percezioni che altri esseri viventi hanno invece mantenuto e sviluppato, spesso fino a soglie straordinarie.

Non è un caso, come dicevo all'inizio, che in qualsiasi organismo ci sono meccanismi determinanti per scatenare l'autoguarigione.

 

E così è stato.

Nonostante le perplessità degli scienziati, le prove di questi comportamenti iniziarono ad accumularsi: nacque così la zoofarmacognosia, una parola inventata dal biochimico Eloy Rodriguez. Il significato? Anche gli animali conoscono le proprietà medicinali della natura, e le usano per curarsi.

È bastato approfondire un po’ la biochimica della Vernonia amygdalina, per esempio, per scoprire che parti della pianta contengono composti che uccidono i parassiti dell’apparato digerente, in particolare il nematode Oesophagostomum stephanostomum, un verme particolarmente aggressivo e debilitante.

Gli studi di Michael Huffman, dell’Istituto di ricerca sui primati dell’Università di Kyoto, hanno aperto un mondo. Se gli scimpanzé sono stati i primi a essere studiati, si è visto poi che anche i bonobo e i gorilla mangiano piante medicinali.

 

Ecco dunque come gli oli essenziali possono aiutare gli animali a ritrovare le molecole necessarie alla loro guarigione anche senza dover esplorare il territorio.

Da questo punto fondamentale nasca la Zoofarmacognosia Applicata e cioè il metodo che prevede di mettere a disposizione degli animali le sostanze che cercherebbero in natura per auto-medicarsi e lasciare che siano loro a scegliere e dosare il rimedio.

Finalmente anche in Italia il primo corso che insegna le basi di questo metodo meraviglioso.

Dopo essermi formata all'estero e aver praticato questo metodo con successo, ho deciso con la mia docente di portare in Italia il primo corso di formazione.

Qui potete trovare tutte le info a riguardo, oppure conttattarmi attraverso il form qui sotto.