Vincenzo D'Agostino

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I miei interessi, le mie passioni e competenze - Le Riserve negli Appalti

2020-11-21 20:29:52

Negli appalti è necessario mantenere, l’equilibrio sinallagmatico del rapporto, per il quale come, all’immutabilità del prezzo, deve corrispondere la immutabilità della prestazione così, viceversa, alla variazione di quest'ultima, deve corrispondere, un adeguato compenso.

Nella esecuzione dei lavori, di appalti pubblici e privati, possono nascere divergenze tra l’appaltatore e la Stazione Appaltante che, se non risolte per tempo, possono produrre gravi pregiudizi economici all'appaltatore.

CONSEGNA PARZIALE DEI LAVORI

SOSPENSIONE ILLEGITTIMA

SORPRESA GEOLOGICA

 ANOMALO ANDAMENTO DEI LAVORI

DIVERGENZE SULLE QUANTITÀ E QUALITÀ DI PARTITE DI LAVORO CONTABILIZZATE 

Spese generali infruttifere - Ritardo nella percezione dell’utile - Manodopera inutilmente corrisposta - Mancato ammortamento attrezzi e mezzi d’opera –

Ristoro – Revisione Prezzi - Equo compenso - Debito di valore - Debito di valuta, interessi legali, interessi moratori, .....

…….sono solo alcune delle cause e degli effetti, più ricorrenti, all’origine delle vertenze/contenziosi, tra la l’Appaltatore e Stazione Appaltante.

Negli Appalti privati, le diverse posizioni e le rivendicazioni, salvo diversa previsione contrattuale, si sviluppano in mera corrispondenza epistolare e valgono le regole usuali del Codice Civile.

Negli Appalti Pubblici, invece, le osservazioni/contestazioni dell'Appaltatore verso la Stazione Appaltante, le cosiddette RISERVE, debbono essere formulate e esplicate secondo rituali, modalità e tempistiche ben definite e delineate, pena il rigetto delle stesse.

Ricordiamo che, nei Pubblici Appalti, le RISERVE, devono essere:

TEMPESTIVE, AMMISSIBILI, FONDATE.

E’ fondamentale quindi, evitare, come sovente avviene, il rincorre gli Stati di Avanzamento dei Lavori. 

Occorre, oltre a quella che normalmente si fa in corso d’opera, un’attività ricognitiva preliminare e preventiva, da fare ancor prima dell’inizio concreto dei lavori, con lo studio approfondito del contratto di appalto e di tutti gli  allegati, finalizzato a far emergere tutte le criticità compromettenti, fin dall’inizio, il normale andamento dei lavori e lesive dell’equilibrio economico dell’appalto. 

Così, per le eventuali riserve, in corso d’opera, in occasione della emissione dei SAL, sarà:

  • estremamente, agevole e comoda, la formulazione e l’esplicazione tempestiva delle stesse;
  • possibile raccontare i fatti, a sostegno delle stesse, con dovizia di circostanze e situazioni, capaci di rendere, ammissibili, le relative richieste e quantificazioni, consentendo un agevole valutazione della loro fondatezza

I riferimenti normativi, succedutisi nel tempo, sono:

  • Regio Decreto n. 350 del 1895 
  • Legge Merloni del 1994
  • Regolamento DPR 554/99
  • Codice De Lise (Regolamento DPR 207/10)
  • Il nuovo Codice degli Appalti di cui al D.Lg. n. 50/16
  • D.M. 49/18

 Fino all’avvento del Nuovo Codice degli Appalti/D.Lg. n. 50/16, l’impianto procedurale, dell’istituto delle RISERVE, rimane sostanzialmente identico nei passaggi dalla legge Merloni del 1994 (Regolamento DPR 554/99) sino al codice De Lise (Regolamento DPR 207/10) imponendo un rigore per il quale vale il trinomio

riserva = forma = sostanza.

Il nuovo Codice degli Appalti / D.Lg. n. 50/16, invece, con il D.M. 49/18, abroga le previgenti norme regolamentari, rinviando alle discipline previste dalle Stazioni Appaltanti nei Contratti e Capitolati Speciali di Appalto. 

Allo stato, quindi, esiste un vuoto normativo, in cui occorre sapersi bene districare. 

L’auspicio è che, l’emanando Nuovo Regolamento, possa porre giusto ed opportuno rimedio a tale situazione ripristinando, quanto già precedentemente previsto.

Va ricordato che, le RISERVE, rappresentano l'unico strumento utilizzabile dall'Appaltatore, per far valere le proprie ragioni, i propri diritti, al fine di conservare l’equilibrio economico dell’appalto così che, lo stesso, possa mantenersi remunerativo fino all’ultimazione dei lavori. 

E’ in tale prospettiva che, propongo e metto a disposizione, tutta la mia quarantennale competenza tecnica nel settore, frutto di esperienza maturata sul campo, in qualità di Direttore Tecnico di imprese edili e loro consorzi, ovvero in quella di loro consulente.

S. Antimo, 17/11/2020

Vincenzo D’Agostino

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