Veronica Bellusci

Founder Starter

Gocce di pianto

2019-09-01 15:54:26

Solo il pianto silenzioso, quello dell'anima, è in grado di sciogliere le maschere e far emergere l'essenziale!

Gocce di pianto


Non posso più tornare giù.

Qui tutto fluttua, tutto è leggero. Anche i pensieri.

Posso guardare dall’alto e quello che provo non riesco a spiegarlo, non conosco parole così aggraziate per descrivere il giardino dei cieli.

Non posso tornare indietro, ma non m’importa. Insieme al cuore, si sono spenti anche i sensi di colpa.

Se solo tu potessi vedere, mi capiresti. Qui tutto passa. Qui tutto guarisce.

Dall’alto i colori hanno sfumature da scuotere la testa, da far inondare gli occhi di lacrime. Le lacrime qui sanno di buono.

Vedo le luci brillare e poi diluirsi nella notte che è più buia del buio, ma non fa paura, te lo assicuro. Basta guardare poco più giù e il blu è spropositato, quasi brillante, elettrico. Forse è il frutto delle stelle!

Mi raggomitolo sul soffice e mi godo il silenzio, immenso come quando mi sedevo in riva per respirare il mare.

“Non mi lasciare, non mi lasciare” – urlavi- .

Ci ho provato con tutte le mie forze, ma quella Luce mi richiamava. Il calore sulla schiena, uno sguardo a quel raggio sconfinato e … la mia mano si è staccata dalla tua. E’ stata una distrazione, non volevo voltarti le spalle. Ho stretto più che potevo, probabilmente non sono così forte come credi tu.

E ora ti guardo da qui, dove il bianco prevale come la pace che ha spento il mio cuore arrabbiato.

Da qui posso vedere ogni dove e mi rendo conto dell’importanza che si dà laggiù alle cose che qui, invece, sono marginali. Riesco a distinguere ciò che è davvero fondamentale, peccato non me ne sia accorta per tempo. “Se cambi il tuo punto di vista, cambia la tua prospettiva e di conseguenza sarai migliore”. Questo è ciò che avrei insegnato a nostro figlio.

Ora, però, posso solo osservare. Non posso più cambiare nulla.

Vorrei farti vedere com’è incantevole la vita anche se fa male, com’è infinito l’infinito e com’è divertente volare nell’universo e sulla terra. Spiarvi da vicino, ridere di voi e abbracciarvi, in silenzio. In punta di piedi, accarezzarvi fino a farvi venire i brividi.

Sì, ogni volta che credi di avermi vicino, io sono lì.

Poi però volo su, veloce, ad assaporare le nuvole. Sai, siamo noi angeli a dare le forme strane alle nuvole. Ci divertiamo a disegnare gli elefanti e i cammelli, lo facciamo per voi, per stupirvi. E quando vedi qualche sgorbio, di sicuro porta la mia firma!

All’imbrunire mi dondolo sulla luna, è più rilassante di un’amaca e la luce che emana irradia tutto e si amalgama con le stelle. Le mie preferite sono quelle bianche perché sono calde. Il loro tepore m’inebria e così torna il chiarore, quella Luce che ha spento un altro dolore e regalato un altro paio d’ali, ma a portarle non sei tu. Una ragazza sorride, poi ride forte e corre, corre e salta sulle nuvole come se fossero tappeti elastici. Salta e ride, si chiama Eluana! Rido con lei e mi emoziono in silenzio, è il pianto dell’anima. È felice di non essere più sdraiata in fondo al mare, vorrei dirlo a suoi genitori e dar loro un granello di serenità, ma non posso più tornare giù.