Made in Italy: la mano robotica impiantata in Svezia è nata a Pisa
2019-02-05 20:46:58
Per la prima volta al mondo una mano robotica è stata impiantata in modo permanente e potrà essere utilizzata quotidianamente. L'intervento è stato eseguito in Svezia su una donna di 45 anni e la mano robotica è stata costruita grazie al progetto europeo DeTOP, guidato da Christian Cipriani, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Si sta lavorando in vista di altri due interventi, da eseguire in Italia e in Svezia. La donna, alla quale la mano era stata amputata nel 2002, sta seguendo un programma di riabilitazione per riacquistare forza nei muscoli dell’avambraccio, indeboliti dopo l’amputazione e, utilizzando la realtà virtuale, sta imparando a controllare la mano robotica. Nelle prossime settimane dovrebbe tornare a casa e usare quotidianamente la nuova mano. «Grazie a questa interfaccia uomo-macchina così accurata - ha osservato Cipriani - e grazie alla destrezza e al grado di sensibilità della mano artificiale, ci aspettiamo che nel giro dei prossimi mesi la donna riacquisisca funzionalità motorie e percettive molto simili a quelle di una mano naturale». L’intervento chirurgico è stato eseguito a Goteborg, nello Sahlgrenska University Hospital, dai chirurghi Richard Brånemark e Paolo Sassu. Nelle ossa dell’avambraccio (radio e ulna) della donna sono stati impiantate strutture in titanio come ponte fra ossa e terminazioni nervose da un lato e la manorobotica dall’altro. Grazie a 16 elettrodi inseriti nei muscoli residui è stato possibile stabilire un collegamento diretto tra la protesi e il sistema nervoso. In questo modo la mano robotica può essere controllata in modo più efficace e diventa possibile anche ripristinare il senso del tatto.I benefici sulla vita quotidiana, sia da un punto di vista pratico che all'interno della dimensione sociale, sono diversi: la tecnica osteointegrata permette infatti di superare i limiti delle protesi convenzionali le quali possono riprodurre solo un paio di movimenti grossolani, come aprire e chiudere la mano. Col nuovo impianto invece, attraverso gli elettrodi, sarà possibile estrapolare una quantità maggiore di informazioni al fine di consentire un controllo più efficace della mano robotica.