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Facciata dell’eremo di Santo Spirito a Majella, Della facciata, segnata da numerosi rifacimenti, di originale resta il portale, probabilmente risalente ai lavori di fine Cinquecento voluti dall’abate Pietro Santucci da Manfredonia. Nella lunetta rimangono poche tracce di un antico affresco cinquecentesco ormai perduto. Alla scritta incisa nell’architrave porta celi, ossia porta del cielo, ne corrispondeva un’altra dipinta poco sopra: "hoc crede mente solida – ecclesia haec sancti spiriti ab angelis consecrata aegris medicina est et christi fidelibus dimittit peccata omnia". Al termine di un basso passaggio che fiancheggia il lato sinistro della chiesa, due porticine immettono ai locali della cripta. Divisa in tre piccole stanzette comunicanti, di cui quello centrale è detto “stanza del crocifisso” in quanto tradizione vuole che qui sostasse in preghiera Papa Celestino.
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