Uomo Vitruviano

Risolto il mistero dell'esagono al Polo Nord di Saturno

2020-05-13 07:37:05

E' formato da sette strati di nebbia, nel Polo Nord del pianeta

Una fitta nebbia avvolge il Polo Nord di Saturno ed è formata da ben sette strati strati: osservata per la prima volta negli anni '80 e dalla curiosa forma a esagono, soltanto adesso questa struttura risulta essere il risultato di un complesso sistema di stratificazioni, scoperto grazie al telescopio spaziale Hubble, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), e della della missione Cassini, frutto della collaborazione fra Nasa, Esa e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, si deve al gruppo dell'Università dei Paesi Baschi coordinato da Agustín Sánchez-Lavega.


Il movimento della struttura a esagono nel Polo Nord di Saturno accompagna la rotazione del pianeta (fonte: NASA/JPL-Caltech/SSI/Hampton University)


Osservata per la prima volta negli Anni ‘80 dalle sonde della Nasa Voyager 1 e 2, la struttura a esagono nel Polo Nord di Saturno risulta essere, scrivono i ricercatori, "un sistema di almeno sette strati di nebbia, che si estende dalle nubi del pianeta fino a più di 300 chilometri di altitudine”. Ogni strato ha uno spessore compreso fra 7 e 18 chilometri ed è probabilmente formato da particelle ghiacciate di idrocarburi, come acetilene, propano o butano. Nel suo insieme, proseguono gli autori della ricerca, "l’esagono è una struttura di onde atmosferiche che sembra rimanere statica, ruotando insieme al pianeta senza mai scomporsi”.


La struttura a esagono nel polo Nord di Saturno è formata da sette strati di nebbia (fonte: UPV/EHU)


La sonda Cassini ha studiato il sistema di Saturno tra il 2004 e il 2017, fino al suo tuffo finale nel pianeta. Nel 2015, in particolare, ha ottenuto immagini ad alta risoluzione dell'atmosfera del pianeta, appena sopra l’orizzonte, e grazie a queste osservazioni, concludono i ricercatori, "è stato possibile osservare gli strati di nubi al di sopra dell’esagono, distinguendo quelli che hanno uno spessore di solo uno o due chilometri”.

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