Uomo Vitruviano

QUANTO SIAMO FRAGILI? - Parte 2

2020-05-05 19:18:16

Da quando l'uomo popola il Pianeta Terra, vi รจ una continua battaglia tra gli esseri viventi (noi, animali e piante) e i patogeni, i microbi...

Ed ecco, come anticipato, la seconda parte del post con il punto di vista di altri due scienziati.


📌 Prof. Mel Simon, biologo ed esperti di ingegneria biologica presso la CalTech

Da quando l'uomo popola il Pianeta Terra, vi è una continua battaglia tra gli esseri viventi (noi, animali e piante) e i patogeni, i microbi che attaccano il nostro sistema. Noi umani nei millenni abbiamo sviluppato un sofisticato sistema immunitario ma, (come purtroppo abbiamo recentemente appreso - ndr) i patogeni sono in continua evoluzione e noi restiamo sempre un mezzo passo indietro. Potrebbe quindi capitare, per cause del tutto naturali, che i patogeni invece di fare "mezzo passo" avanti, ne facciano uno completo. Anche qui con le conseguenze che purtroppo non possiamo soltanto immaginare ma stiamo ancora sperimentando.

Il prof Simon aggiunge inoltre che possibili cause di epidemie globali potrebbero derivare  anche dal cambiamento climatico in atto. Ad esempio, lo scioglimento delle delle calotte polari potrebbero rilasciare dei patogeni per noi letali e rimasti ibernati sin dall'ultima era glaciale. 


📌 Prof. Elliott Meyerowitz, biologo ed esperto in particolare di piante presso la Caltech

La nostra vita dipende strettamente dalle piante, da tantissimi punti di vista. Sia per l'ossigeno che per il cibo ad esempio. I cambiamenti climatici (sempre loro, mannaggia! ndr) e l'innalzamento delle temperature potrebbero da un lato guastare l'attuale loro equilibrio e, dall'altro lato, i patogeni potrebbero colpire anche loro direttamente...non per forza l'uomo! In tal caso, potrebbe essere sufficiente che una qualche piaga colpisca anche soltanto le graminacee (a cui sono pure allergico!!! ndr) per fare venir meno nel giro di poco tempo riso, mais, orzo, grano ecc.. per non parlare poi del fatto che la maggior parte degli erbivori di cui noi ci cibiamo mangia graminacee. Immaginate il conseguente disastro. E non è fantascienza: basti pensare ad esempio che già oggi nel mondo occidentale circa il 50% dei raccolti alimentare viene distrutto dai patogeni (in Africa la percentuale è drammaticamente più alta).


Questi due post per dire cosa?


Che la scienza riesce spesso a prevedere molte cose come, ad esempio (uno a caso eh) gli effetti dei cambiamenti climatici. Ha le risposte e i consigli su come poter fronteggiare almeno parte dei problemi.


Se la politica non si decide a dare risposte concrete, a non investire su scienza e tecnologia, ma - in alcuni casi, non più così rari purtroppo, anzi - addirittura le ostacola attraverso ideologie anti-intellettuali e negazioniste, presto - molto prima di quanto pensate, potremmo ritrovarci senza le soluzioni di cui abbiamo bisogno per fronteggiare i problemi che - contateci purtroppo - non tarderanno ad arrivare.


Lo studio ci consente di capire e comprendere i fenomeni. Non abbiamo scuse (se si è in buona fede ovviamente).

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