Trasforma un’esperienza difficile
Rinascere
Viviamo certe diagnosi come un assaggio della morte: usiamole, invece, per risorgere.
Non so tu, per me la diagnosi cancro è stata, inizialmente, una sentenza.
- Appartengo ad una generazione per la quale tumore, o cancro, significava morte.
- Quando ho studiato io farmacologia, un bel po’ di anni fa, il capitolo sugli antitumorali era composto da poche pagine.
La razionalità, e le competenze acquisite valorando nell’industria farmaceutica, mi dicevano che oggi la sopravvivenza a lungo termine, e persino la guarigione, è più probabile della morte, ma l’istinto, la pancia, il cuore, mi raccontavano della morte di mia madre e di alcuni amici. Molti anni prima, certo, ma erano tutti morti per cancro.
Poi l’operazione, le terapie, le parole dei medici, un meraviglioso oncologo, e ho capito che potevo usare l’esperienza per rinascere.
Avevo le tecniche, gli strumenti e le competenze, avevo le risorse, quelle che ora trasmetto con i percorsi di coaching e mentoring.
Per risorgere e rinascere bisogna prima morire: non c’è altra via.
Come tanti hanno vissuto e sperimentato, quella diagnosi antipatica è diventata l’opportunità di rinascere, ricostruire il mio mondo andato in pezzi più bello e funzionale (è il mio mondo: posso farne ciò che voglio). Un nuova vita.
Non è cosa rapida. Ci vuole pazienza. La ricostruzione, la rinascita, è una forma di convalescenza da prendere con calma e dolcezza.
Ma si risorge, più forti. Si rinasce, più felici.