Ricreare il mondo

Una delle frasi più frequenti, e una delle prime frasi pronunciate quando mi viene chiesto aiuto, nel raccontare un’esperienza difficile è “Il mio mondo è andato in pezzi”.

Ci sono spiegazioni razionali e motivazioni che raccontano il perché di questa sensazione, ma quello che mi preme, oggi, è parlarti della ricostruzione.

Noi siamo dei fantastici costruttori: costruiamo noi stessi, il nostro mondo, i nostri ricordi e il nostro futuro, giorno per giorno. Il mondo che è andato in pezzi è stato costruito negli anni, usando esperienze, ricordi, sogni…

Quel mondo è stato influenzato, nel bene e nel male, da tante persone, da come abbiamo letto e usato le esperienze fatte.

Quando va in pezzi è come prendere un puzzle, con un disegno, e separare tutti i pezzi.

Se non facciamo nulla, si ricostruirà, da solo, aggiungendo al disegno anche quell’ultima esperienza: quella che ha mandato tutto in frantumi. Nel ricostruirsi cambierà un po’ il disegno globale, qualche pezzo si perde, altri cambieranno colori.

Abbiamo alternative?

Certo che sì!

Possiamo fare una ricostruzione “guidata”, essere noi a scegliere quale disegno complessivo dare al puzzle, quali colori, quali pezzi del passato conservare e quali buttare, e come ridisegnarli.

Possiamo considerare quell’esperienza che ha mandato in frantumi il nostro mondo come un’occasione per ricostruirlo, facendo in modo che il nuovo mondo sia più gradevole e più funzionale, libero da fastidiosi orpelli che ci portiamo dietro, magari da anni.