Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

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Trasforma un’esperienza difficile

Quali esperienze elaborare e perché?

2021-02-06 14:42:11

Da qualche anno mi occupo di gestione delle esperienze difficili: cosa significa?

Premetto che non ho una laurea in psicologia e confesso che non sono i miei studi e certificati da coach che mi inducono o mi permettono di parlare di gestione delle esperienze, anche se aiutano.

Diciamo che questa scelta è capitata un po’ per caso, o per destino: mi ci ha portato la vita, mischiando le carte di ciò che ho vissuto e di ciò che ho studiato. Se devo cercare cosa mi ha portato a impiegare tempo ed energie per raccontare come gestire le esperienze difficili devo riconoscere che è un imponente mix di elementi, e nel cercare di razionalizzarli c’è anche un inizio di risposta alle domande poste nel titolo: Quali esperienze elaborare e perché?

  • Ho avuto la mia dose di esperienze difficili, ma questo non è che un piccolo tassello.
  • Ho visto mio padre avere e coltivare rimpianti e rancori. Non elaborando ciò che aveva vissuto, per quanto davvero difficile, non ha riconosciuto che spesso ha raggiunto traguardi e successi completamente diversi dagli obiettivi che aveva perseguito, ma di gran lunga superiori a ciò che aveva desiderato. Questa è stata, per me, un spinta potente che mi ha portato a frequentare molti corsi e percorsi di crescita personale.
  • Ho conosciuto persone che hanno partecipato a moltissimi corsi, speso molti soldi, trovare un parziale ben-essere per qualche settimana, o mese, e poi ricadere negli antichi, e irrisolti, problemi. Imparare tecniche senza elaborarle, farle proprie, modularle, aiuta, ma non risolve.
  • Coltivando il mio amore per l’I Ching, l’antico Libro dei mutamenti, e consultando spesso l’I Ching per altri, mi sono resa conto che la maggior parte delle difficoltà ha radici in esperienze e avvenimenti che non sono stati elaborati, e ancora opprimono, inibiscono, spaventano. 

Una delle mie affermazioni più frequenti è che un’esperienza non elaborata tende ad essere come un’insalata di peperoni crudi: si mangia per fame, si pensa di averla digerita, ma tende a tornar su nei momenti più impensati. Un’esperienza elaborata, invece, trasforma la difficoltà in risorsa, fornendoci strumenti preziosi per sempre.

Infine tra gli elementi che mi hanno portato qui, a raccontare come gestire un’esperienza difficile trasformandola in risorsa, devo citare il mio amore per l’integrazione delle cose o, per dirla in maniera terra terra, il mio amore per i miscugli. 

Io sono quella che ha capito la matematica solo studiando chimica fisica, cioè imparando le applicazioni pratiche di quelle che, prima, erano formule astruse. Adoro trovare analogie, differenze e collegamenti tra materie apparentemente lontane tra loro e mi è invece davvero difficile adeguarmi totalmente a una scuola o ad una tecnica. 

E gestire esperienze difficili richiede proprio il mix di tecniche, esercizi, processi, conoscenze e, poi, una personalizzazione. Ciò che ho sviluppato e racconto è dunque un metodo, a cui ciascuno può accedere e in cui ciascuno deve poi trovare le sfumature più utili per lui.

E… quali esperienze elaborare? 

  • Per me la principale esperienza da elaborare è la malattia grave, propria o di una persona cara. Non il lutto: per quello ci sono gli psicologi e gli psichiatri. 

Ma poi ci sono tanti altri tipi di esperienza, come ogni forma di evento che viviamo come abbandono o come fallimento. E, di nuovo, non mi riferisco a traumi pesanti, per i quali consiglio di rivolgersi a counsellor o psicologi. Io racconto di quella quotidianità complessa di cui non riconosciamo il potenziale per passare dalla difficoltà alla risorsa.