Le relazioni del caregiver: poche ma buone.

In un attimo si diventa caregiver, di un coniuge o di un genitore anziano, e la vita cambia. 

Bisognerebbe aver modo e tempo per organizzarsi, ma spesso tutto succede quasi all’improvviso, e poi tra il pensare a mente fredda, magari cercando di prevenire, e il trovarsi in mezzo alle situazioni c’è una differenza abissale.

Si corre, si cerca di fare tutto, si vuole avere tutto sotto controllo.

Fermati! Questa strada porta ad un terribile accumulo di stress.

Manca il tempo per il cinema, per una pizza, per una serata con gli amici. Già erano poche prima, ora si riducono a zero.

La casa è più trascurata, c’è meno tempo per fare le pulizie e tanta fatica, fisica e mentale.

Quindi se qualcuno vuole venirci a trovare si cercano mille scuse.

Fermati! Questa strada porta all’isolamento sociale.

Anche i contatti telefonici scarseggiano, e diminuiscono progressivamente. Manca il tempo? Soprattutto manca la voglia. Si teme di diventare lamentosi, quasi insopportabili, così le telefonate sono rare e brevissime. Tutto bene? Sì, tutto normale. 

Ma in quella normalità c’è la minaccia della solitudine.

Fermati!

Sarebbe facile dirti di pianificare la tue giornate, ma tra dire e fare c’è di mezzo un vero oceano.

Però ci sono alcune cose essenziali:

• Non importa se la casa è tirata a lucido o no. Accogli chi ti vuole venire a trovare e, se storce il naso, non è un vero amico: meglio perderlo che trovarlo.
• Decidi che ci sono almeno tre cose a cui non vuoi assolutamente rinunciare, e parlane con la persona di cui ti prendi cura. Suggerimenti? Mezz’ora al giorno per leggere, meditare, guardare FB, chattare su Whatsapp, andare al bar a prendere il caffè… non importa cosa, ma il principio. Comunica a te stesso che sei importante e coinvolgi la persona di cui ti prendi cura: la maggior parte comprende, e se non comprende non vale che tu ti sacrifichi totalmente.
• Evita di lasciarti prendere dalla diabolica routine del sacrificio. Trova, ogni giorno, piccole cose di cui essere grato, provare meraviglia, sorridere. 

All’inizio ci si sente un po’ sciocchi, ma poi diventa una felice abitudine.