La bustina del tè

Traggo ispirazione da una frase di Eleanor Roosevelt: La donna è come una bustina di tè, non si può dire quanto è forte fino a che non la si mette nell'acqua bollente, e i pensieri si affollano. 

Il recente 8 Marzo, Festa della donna, mi fa pensare agli aneddoti di famiglia, praticamente tutti riferiti a donne: la bisnonna, le nonne, mia madre (che quasi non ho conosciuto). Tutti racconti di donne forti, solide, coraggiose. Tutti racconti che mi hanno forgiato e sostenuto: persino la segnalazione che probabilmente, alla mia nascita, mio padre desiderava un maschio, mi è scivolata addosso come elemento totalmente privo di significato.

E sì, parecchi dei racconti tramandati di generazione in generazione evidenziano la forza scaturita da diversi passaggi in acqua bollente. 

Mi sono stati utili, tutti quei racconti che mi appartengono quasi fossero ricordi miei, impressi nelle mie stesse cellule, quando è toccata a me l’immersione in acqua bollente.

Questa, in fondo, è l’elaborazione delle esperienze: scoprire le nostre infinite risorse, trasformare persino la sofferenza in forza, acquisendo la consapevolezza che possiamo affrontare la vita, e l’inferno, a testa alta.

Il nucleo è qui. Il resto, quello che insegno, quello che trasmetto, è un aiuto, un supporto, tante tecniche ed esercizi, e un pizzico di compagnia. Io non ero sola. Avevo amici, parenti e, soprattutto, la presenza di donne forti che mi hanno preceduto. 

Anche nei momenti peggiori possiamo trovare mani che ci sostengono, e pensieri felici per sorridere.