Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

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Trasforma un’esperienza difficile

Io paziente

2021-11-07 14:45:39

Ho ritrovato, quasi per caso, il primo articolo scritto (nel lontano 2014) subito dopo la diagnosi di cancro al seno. Lo condivido, come inizio della mia storia di paziente e del mio percorso, dalla diagnosi alla felicità. 

Da bambina soffrivo spesso di bronchite, ma non ho mai avuto le tradizionali malattie infantili. Poi, a 18 anni, una brutta broncopolmonite (curata male) seguita dalla rosolia: mesi tra letto e divano. Poi l’università, il cambio di città e il lavoro. Qualche raffreddore, qualche influenza. Pochi, pochissimi, i giorni di malattia.

Venticinque anni fa la prima mammografia: Lei è una paziente a rischio.

Per qualche anno mammografia ed ecografia si sono susseguite, e più spesso abbinate, a ritmo quasi frenetico, ogni volta con ansie e paure. Ma gli anni passavano. Nel 2002 l’inizio dell’endometriosi: brutta, dolorosissima. Nel 2003, in day hospital, l’eliminazione di una cisti endometriosica e la speranza che la storia fosse finita. Ma nel 2005 l’endometriosi mi ha voluto dimostrare che era decisamente più forte e, dopo mesi di dolori terribili, la menopausa farmacologica. Dolori finiti.

È continuato lo screening mammografico, ogni volta con richiamo, controllo ecografico.

Questa, sostanzialmente, la mia storia medica, quasi la mia cartella clinica, fino a poco tempo fa. A giugno del 2014 un’altra mammografia e poche settimane dopo un altro richiamo: “C’è un nodulo, di 4 mm. Serve un agoaspirato, che faremo a settembre. Sarà abbastanza complesso arrivare al nodulo: è molto piccolo.

Davanti a questa frase ricordo che mi hanno parlato di un anatomopatologo, mago dell’agoaspirato, in Romagna. Siamo a metà luglio e probabilmente sta organizzando le ferie, ma a settembre sono sicura che mi fa la verifica.

Dico al gentile medico milanese che, stante la situazione, preferisco andare in Romagna a fare ulteriori controlli, e quasi mi stupisco di trovare un medico davvero gentile e comprensivo, che mi prepara tutta la documentazione. Telefono a mia sorella in Romagna, le chiedo di parlare con l’anatomopatologo che mi conferma: “Vieni all’inizio di settembre.”

Eccomi quindi all’inizio di settembre (per l’esattezza al primo settembre) pronta per l’agoaspirato e persino psicologicamente pronta per togliere dal seno destro un nodulo di 4 millimetri, o forse un tumore di 4 millimetri.

Dopo 9 diversi ago aspirato, una nuova mammografia e tre ingrandimenti, un bel po’ di tempo sotto l’ecografia, mi rendo conto che la situazione è completamente diversa. Il nodulo non è di 4mm, ma di parecchi centimetri, il linfonodo è infiammato, ci sono altri noduli molto sospetti, e mi prenotano di corsa per una risonanza magnetica con mezzo di contrasto.

Che dire? La sanità dell’Emilia Romagna è fantastica. Dopo aver sentito tanti, anche nella prestigiosa ed auto-referenziante Lombardia, raccontare di traversie (e spese) notevoli, e tempi lunghi, per completare l’iter diagnostico, io posso solo ringraziare a gran voce l’ospedale di Lugo di Romagna.

Immediatamente, senza alcuna spesa, vengo presa in carico. E, in meno di una settimana, passo da un piccolissimo nodulo sospetto alla consapevolezza di avere un tumore esteso, ad entrambe i seni, con metastasi al linfonodo.

Non sono malata: ho un antipatico cancro. Poi l’operazione, le terapie, la ricostruzione …

Questo è l’inizio della storia: da esperta di comunicazione, in particolare quella medico – paziente, provo l’esperienza del paziente. Eppure una parte di me rimane attiva e curiosa, esamina la comunicazione dei medici e del personale paramedico.

Questo è l’inizio della storia, che fortunatamente continua.


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