Il paziente e il caregiver: quando invecchiare diventa malattia

Dal punto di vista anagrafico, l’unico modo per non invecchiare è morire giovani, e credo che non sia un’opzione. Gli anni crescono, dunque, uno dopo l’altro.

Poi sentiamo i commenti: Tizio invecchia bene, Caio è invecchiato male.

Commenti sciocchi, spesso, che tengono conto quasi solo degli aspetti fisici. Così, chi può, si lancia su creme miracolose, chirurgia plastica, integratori che, in base agli effetti raccontati in pubblicità, sembrano contenere pura cocaina.

Persino gli organi si vergognano di invecchiare: molti medici pretendono che fegato, stomaco, muscoli, cuore, abbiano la stessa efficienza di quando avevamo 20 anni, e giù esami e farmaci. E se un farmaco cura un organo e ne danneggia un altro, poco importa, perché eventualmente è un problema di un altro specialista.

Ho visto troppe persone care morire giovani per non apprezzare il fatto che i miei anni crescono e sì, sto invecchiando.

Ma invecchiare, di per sé, non è una malattia.

Qualcosa cambia, il fisico e la resistenza fisica generalmente peggiorano, ma vengono compensati dalla consapevolezza e dall’esperienza, dalla forza conquistata con le esperienze fatte, successi e fallimenti.

Invecchiando aumentano le malattie, ma raramente invecchiare è una malattia in sé.

Eppure ci sono dei casi articolari.

• Quando, giovani e belli, si inserisce l’avvenenza fisica come elemento portante della propria identità, invecchiare diventa un cruccio, e una malattia.
• Quando ci si rifiuta di fare i conti con i propri fallimenti ed errori e, improvvisamente, si scopre che il tempo passato è di gran lunga maggiore del futuro, invecchiare diventa una malattia.
• Quando rimpianti e rancori diventano preponderanti perché il passato domina sul futuro, invecchiare diventa una malattia.

Non si invecchia bene perché si trova un chirurgo plastico che corregge gli effetti dell’età.

Si invecchia bene operando su se stessi, facendo i conti con chi siamo, elaborando sconfitte e successi, modulando l’identità ai cambiamenti e diventando, ogni giorno, chi vogliamo essere davvero, indipendentemente da condizionamenti esterni.