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Trasforma un’esperienza difficile

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Il bisogno di fiducia - Percorsi insieme

2022-02-17 15:21:05

Nel percorso terapeutico l’aspetto relativo alla fiducia è fondamentale. E la fiducia primaria è quella verso il medico di riferimento, e verso i terapeuti con cui abbiamo a che fare. 

Si tratta di un aspetto molto complesso delle relazioni quindi comincio a raccontarlo partendo da un pezzettino di tecnica e teoria che serve per inquadrare la situazione. 

Ovviamente... c'è molto di più!

Studiando programmazione neurolinguistica ci si imbatte nei metaprogrammi, abitudini comportamentali con cui affrontiamo il mondo (sono molto altro, ma non desidero, ora, fare una lezione di PNL).

Tra i metaprogrammi ce n’è uno: referente interno o referente esterno

Il metaprogramma referente interno o esterno esprime la modalità con cui si prendono decisioni: vale quello che penso io (interno) o mi serve il parere di qualcuno (esterno).

Ciascuno di noi ha diversi schemi mentali, e può usare sia il referente interno che esterno a seconda delle situazioni. Si può essere, ad esempio, referente interno sul lavoro ed esterno in famiglia.

Ovviamente anche in ambito salute si può avere un referente interno o un referente esterno, e quello esterno non è necessariamente il medico curante.

Ma poi le cose si complicano, e anche tanto.

  • Certo, se ho mal di testa posso avere un referente interno, decidere che mi fa molto male e voglio un farmaco per eliminarlo, scelgo io il farmaco, e io so se sto meglio o no.
  • Se ho mal di testa e ho un referente esterno posso chiedere al coniuge se devo prendere qualcosa, o andare in farmacia e farmi consigliare un farmaco, o telefonare al medico di fiducia, o andare in ambulatorio a farmi visitare.

Fin qui è abbastanza semplice.

E se ho una patologia grave, cronica, che implica diversi problemi?

E se temo di avere il covid?

In questi mesi abbiamo assistito alle peggiori situazioni che si potessero creare, che hanno evidenziato in maniera esasperata problematiche che sono comunque presenti, anche se spesso non evidenti.

Le informazioni contraddittorie che abbiamo ricevuto sulla pandemia hanno fatto sì che ciascuno prendesse decisioni sul proprio referente, situazione nata dal bisogno di fiducia, in se stessi o in altri, nel momento di pericolo e incertezza.

No, la comunicazione non è stata gestita bene!

Ma il problema non è solo il covid.

Ci siamo abituati alla medicina specialistica, dimenticando che non siamo una serie di organi separati uno dall’altro.

Ci sono milioni di pazienti in politerapia (cioè che assumo non meno di 7 prodotti con azione terapeutica ogni giorno, tra farmaci, fitoterapici, integratori…) e spesso non c’è consapevolezza delle possibili interazioni. Non solo, spesso lo specialista che prescrive per una precisa patologia non sa quali prodotti stiamo assumendo, né lo sa il medico di base e neanche il farmacista a cui chiediamo consiglio.

E forse neanche il paziente ha il quadro globale.


Le relazioni che cambiano - Percorso insieme al caregiver, ai familiari, agli amici
Percorsi insieme – dalla diagnosi alla felicità Un percorso di mentoring e coaching dedicato al caregiver, a familiari e amici del paziente, per migliorare e gestire le relazioni costituito da 6 incontri, compreso il primo incontro esplorativo gratuito.Per familiari e amici, per chi si prende cura di una persona amata che ha ricevuto diagnosi antipatiche, è importante prestare attenzione alle relazioni, sia quelle nuove con medici e terapeuti, sia quelle che cambiano, prima di tutto con il paziente.Che tipo di aiuto si può dare al paziente nel gestire le relazioni con i terapeuti? Come aiutarlo? Come dialogare con i medici?Non so se ti è capitato tutto questo: la mia esperienza dice che non è tutto semplice.Il percorso inizia da qui, con un pizzico di teoria, qualche tecnica e un po’ di esercizi.Il passo successivo è delicato.Il caregiver si trova catapultato in una relazione di aiuto e, nel contempo, si ritrova a gestire un cambiamento della relazione con il paziente stesso.Il genitore a cui chiedevamo consigli e supporto ora ha bisogno di noi, e il rapporto è rovesciato.L’amico di una vita è diventato fragile, è cambiato, non sappiamo più come comportarci.È importante dotarsi di strumenti per capire e di tecniche per agire, senza, però, dimenticare di trovare le risorse necessarie per affrontare l’esperienza.Il primo incontro è gratuito ed esplorativo: serve a te per capire se vuoi procedere, e a me per capire se ti posso aiutare e come. Ogni incontro dura circa 1 ora e si svolge via skype.Tecniche - Spiegazioni - EserciziParleremo di:definire e comprendere la relazione con i terapeutisupportare il paziente nella visita medica e nelle terapiecos’è la relazione di aiutocomprendere la relazione e le emozioniascoltare, dialogare e chiederetrovare le risorse 
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