Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

Guerrieri

2021-09-27 07:51:48

Riflessioni su un’affermazione frequente del paziente oncologico: sono una guerriera!

Decisamente ci sono momenti in cui la maggior parte dei pazienti oncologici si sente un guerriero, impegnato in una dura battaglia per sconfiggere il cancro, il nemico.

È un comportamento utile?

Sicuramente è una sensazione naturale, direi fisiologica. È anche utile, se è una fase, un momento di transito, e non un punto di arrivo.

Si dice spesso che il malato di tumore “cambia carattere”, un modo banale e impreciso per esprimere qualcosa di concreto e reale. Ogni esperienza importante ci cambia, ci induce a rivedere convinzioni, abitudini, relazioni… cambia il nostro mondo e cambiamo noi. 

La diagnosi di cancro apre la strada ad un vero e proprio viaggio dell’eroe, un percorso evolutivo importante. Certo, bisogna volerlo fare quel viaggio, accettare di compierlo. Non è un viaggio semplice, ma la diagnosi ci ha messo in ballo, e allora… balliamo!

Il viaggio dell’eroe è uno dei miei argomenti preferiti, ne parlo spesso, ed è un elemento essenziale dei miei corsi. L’ho incontrato molti anni fa, poi si è presentato tante volte, finché ho capito che poteva davvero cambiarmi la vita e il modo di vedere il mondo. Quando ho ricevuto la mia diagnosi di cancro ho compreso che iniziava un altro viaggio, duro, impegnativo, ricchissimo di avventure e scoperte. Ero pronta, e l’ho abbracciato, conscia che poteva essere il filo conduttore che mi avrebbe portato ad elaborare l’esperienza. L’ho abbracciato al punto da guardare anche i miei compagni di avventura, alle tante visite o al day hospital, scoprendo che ciascuno compiva il proprio viaggio. Ne è uscito un libro: L’eroe e il paziente, ma soprattutto tanta consapevolezza.

Ecco: il guerriero è una tappa del percorso, necessaria, utile, con caratteristiche ben precise. Nel viaggio, il guerriero emerge quando il viandante ha esaurito i suoi insegnamenti, e si allontana, dopo aver concluso il suo compito, lasciando il posto al mago. 

Ripeto: il guerriero è una tappa.

Non ha, ovviamente, durata fissa, ma ha uno scopo ben preciso. 

Schivare il vissuto del guerriero comporta passività, fuga. Abusare del ruolo del guerriero porta ad aggressività, rabbia. 

Si tratta, come sempre, di un gioco di conquistare e lasciar andare: benvenuto guerriero, quando è il tuo tempo, e poi grazie, guerriero, hai svolto il tuo compito. Ti saluto e vado oltre.


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