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Gestire l’ansia da controllo medico

2021-09-05 20:04:23

Molti, come forse sai, con la malattia scoprono una nuova e solida felicità, e un pizzico di ansia ad ogni controllo.

La vera domanda è come gestire l’ansia, evitare che diventi ossessione o panico.

Questo articolo non contiene consigli medici e, nonostante mi sia occupata di ansiolitici per diversi anni, non è mia intenzione fornire suggerimenti che puoi, invece, avere dal tuo medico o dal tuo farmacista.

Io ti racconto la prospettiva dell’esperienza diretta: come gestisco la mia ansia da controllo medico che continua a presentarsi, puntuale, anche se sono passati anni dalla diagnosi e sto bene.

La cosa più importante che ho imparato è abbracciare la mia ansia, non averne paura, non aggiungere alla preoccupazione per il controllo l’ansia da ansia. 

Nei giorni immediatamente precedenti gli esami o la visita che mi genera ansia cerco di organizzarmi per fare cose che amo e che, quindi, mi distraggono. Questo è però soggettivo: conosco persone che fanno il contrario, cioè si tengono cose antipatiche da fare nei giorni difficili sostenendo che tanto l’ansia rovinerebbe comunque la gioia.

Ci sono comunque diverse cose che si possono fare.

La prima è… respirare. C’è un collegamento diretto tra respiro e stato d’animo. Se cambia il nostra stato d’animo cambia il nostro respiro, ma vale anche il contrario. Qualche minuto di respirazione profonda, calma e rilassata, riduce nettamente il livello di ansia.

Poi c’è l’olio di lavanda, sia come aroma che preso per bocca (per questo, però, chiedi in farmacia o in erboristeria). L’olio di lavanda è rilassante e ansiolitico, e agisce con un meccanismo molto particolare e completo.

Andare a farsi fare un massaggio o un trattamento Reiki è un’ottima soluzione di benessere.

Anche musiche calmanti o visualizzazioni guidate sono un fantastico supporto.

E poi ci sono le tecniche, quelle che si imparano e servono sempre:

  • mindfulness
  • ogni tipo di meditazione
  • coerenza cardiaca
  • mBraining (tecnica di dialogo tra i tre cervelli)

e poi sì, certo, puoi sempre farti prescrivere un ansiolitico.

Io mi avvalgo della respirazione e della meditazione, ma queste sono per me attività giornaliere. Nei giorni difficili aggiungo l’olio di lavanda (qualche goccia di olio essenziale sulle mani e sulle tempie: aiuta anche per il mal di testa), coltivo i miei pensieri felici e scateno la risata, generalmente attraverso l’ironia o l’auto-ironia, ma è utile anche lo yoga della risata. 

E poi? Ringrazio la mia ansia che mi ricorda che, nonostante la diagnosi antipatica, sono ancora qui, felice e con i miei guai. 


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