Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

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Trasforma un’esperienza difficile

Forze e fragilità

2021-09-18 09:37:19

Le parole sono importanti, e per un paziente oncologico lo sono ancora di più

Una delle frasi che, come paziente, mi creava più fastidio era il fatidico “Sei una donna forte”. E sì che lo sono, forte, intendo. Poi ho cercato a lungo nei blog, nelle chat, nelle pagine dedicate dove scrivono i pazienti, e ho scoperto che il problema non era solo mio.

La faccenda è controversa. A qualcuno dà fastidio, per altri è normale, ad altri magari fa piacere. È giusto così.

A me quella frase disturbava perché mi sentivo tutt’altro che forte, perché avrei voluto chiedere aiuto e mi sentivo chiusa da una definizione, perché io piangevo e mi sentivo come quando i genitori dicono “I maschi non piangono” (fesseria) obbligando ad ingoiare rospi e lacrime.

La soluzione, e la strada, mi erano già state indicate.

Nel periodo in cui ho avuto la diagnosi di tumore frequentavo un bellissimo corso sulla Kabbalah. Il docente, persona saggia, mi raccontò che le difficoltà della vita hanno lo scopo di rivoltarci come un calzino, togliendoci così l’abitudine di giudicare, rendendoci flessibili, facendoci crescere. Dunque:

  • Chi è sempre stato forte, autonomo, indipendente, potrà (o dovrà) cogliere nella malattia l’occasione per accogliere e abbracciare le sue fragilità, e imparare a chiedere e accettare aiuto.
  • Viceversa chi è sempre stato protetto, coccolato, fragile, dipendente, potrà (o dovrà) farsi carico di e stesso, o almeno contribuire alla gestione di sé e della sua vita.

Che dire? Io sono lenta, e ci ho messo due anni per comprendere davvero la bellezza di questa spiegazione e raccomandazione. Poco a poco ho imparato a chiedere aiuto. Passo dopo passo ho accettato le mie fragilità, le ho accolte, abbracciate, coccolate e ringraziate.


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