Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

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Trasforma un’esperienza difficile

Elaborare l’esperienza malattia: perché?

2023-07-30 09:14:54

Perché  è importante elaborare l'esperienza della malattia

Se la diagnosi è antipatica, è importante elaborare l’esperienza.

Da tempo i centri che si occupano di oncologia offrono supporto psicologico, e anche per altre patologie si stanno creando incontri gratuiti con psicologi.

È importante, secondo me essenziale.

No, non lo psicologo, ma il concetto che curare il corpo non sia sufficiente.

Non sempre si può togliere la malattia dal corpo, ma se si riesce a risolvere, a toglierla dall’anima è possibile avere un vita, una bella vita.

E non è vero che il tempo guarisce ogni ferita: il tempo cicatrizza. Per guarire le ferite bisogna curarle.

Elaborare la malattia è possibile, ed è possibile essere più felici di prima. Non dico sia facile, ma possibile sì.

Il supporto di uno psicologo, di un counselor, di una persona con le competenze adeguate, serve a questo.

Come si fa a comprendere se abbiamo davvero elaborato l’esperienza?

Imparando, ma soprattutto siamo in grado di riparlare, raccontare, ricordare l’esperienza come qualcosa che è passata, chiusa. Ricordiamo i fatti, ma non riviviamo più la sofferenza e le emozioni negative che abbiamo sperimentato a causa di qualcosa che è accaduto.

Per farlo ci sono diverse modalità, tecniche. Gestire un’esperienza è un processo, un viaggio (sì, anche un viaggio dell’eroe). Non importa il tempo che ci vuole, né se lo facciamo da soli o ci facciamo aiutare: conta il risultato.

Ma è davvero una questione di qualità di vita?

Certamente sì, ma il motivo per elaborare è, secondo me, ancora più profondo.

Per tacitare l’effetto psicologico negativo, in pratica per “far finta di niente” si usano molte energie. È la nostra parte razionale quella che può mettere a tacere la sofferenza psicologica.

Ciò che ho scoperto, constatato, negli anni, osservando me stessa e gli altri è che un’esperienza difficile come una malattia se non viene elaborata è un grande peso e per impedire che renda la nostra vita una totale e costante sofferenza dobbiamo metterla a tacere, con sforzo, fatica, enorme spreco di energie.

Poi, nei momenti in cui siamo più fragili, meno vigili, il dolore non elaborato emerge e domina tutto.

Lo possiamo osservare nelle persone sotto anestesia, o in coma, o quando malattie neurologiche alterano lo stato di vigilanza della coscienza.

L’ho vissuto, e l’ho visto vivere.

Secondo me questo significa che in fondo, come un programma di computer, noi siamo strutturati per elaborare le nostre esperienze e possiamo evitarlo solo con la volontà.

Non elaborando andiamo contro uno dei principi fondanti del nostro essere, della fisiologia, dell’universo stesso.