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Trasforma un’esperienza difficile

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Aiutami ad aiutare - Il caregiver e l’invisibilità

2022-10-10 14:16:31

Condivido questo bellissimo e commovente monologo, che sembra l’inno del caregiver, e alcune mie considerazioni in merito.

La maggior parte dei caregiver in Italia, oggi, è donna, con carichi di assistenza gravosi e solo parzialmente inevitabili: le strutture sociali dovrebbero e potrebbero fare decisamente di più, ma non è questa la sede.

La prima volta che ho sentito questo monologo ho avuto inizialmente una reazione di commozione, poi di ribellione.

Commozione perché spesso, nel dedicarsi al benessere degli altri, ci si sente invisibili. Per chi è amato, curato, vede assecondare i suoi desideri, prevenire le sue necessità, è facile dimenticare chi c’è dietro, e quanto impegno c’è dietro tutto ciò. 

Poi mi sono ribellata, mi sono sentita infastidita: io non vado in chiesa, non sono credente nel senso cattolico o religioso del termine, e non mi sento per nulla rassicurata o gratificata dal fatto che un Dio, chiunque sia, conosca il mio impegno e, talvolta, la mia fatica. 

Poi ho riascoltato, e molto risuona. 

Risuona, e condivido il prendersi cura non per avere gratitudine o riconoscimenti, ma per amore. 

Condivido il fascino del costruire cattedrali, partecipando all’armonia del mondo senza cercare riflettori, condivido il donare benessere agli altri come antidoto al mio ego e al mio orgoglio. 

Non condivido il concetto di sacrificio così accentuato nel monologo. O forse dovrei dire che non condivido più il concetto di sacrificio. Un tempo ero diversa. Mi avevano istillato un forte senso del dovere, e credo che questo sia un valore, ma smette di esserlo quando il dovere diventa sacrificio per la totale soddisfazione di altri a spese di se stessi.

E credo che questo confine sia ciò che serve a migliaia di caregivers: aiutare per amore, aiutare gli altri senza danneggiare se stessi, distinguere il bisogno dall’abitudine, riuscire a trovare spazi per sé, spazi interiori se gli spazi fisici e temprali non sono accessibili.

È un duro e complesso equilibrio quello del caregiver, ma possibile. 


Percorsi insieme per i caregiver - Aiutami ad aiutare
Essere caregiver, familiare o amico, di chi ha ricevuto una diagnosi antipatica è una difficile esperienza in cui è indispensabile trovare spaio ed equilibrio per due elementi che, talvolta, sembrano contrastanti: dare supporto e aiuto al malato e gestire la propria, difficile, esperienza. È tempo di esplorare le soluzioni.
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