oggi parlando con una persona mi dice che una sua amica ha investito dei cinghialotti e per non "sprecare" li ha presi e se li è mangiati. Mi ha fatto ribollire il sangue. Innanzi tutto questa è una deficiente perchè ha investito dei poveri animali, da ritirargli la patente per tutta la vita. Poi cosa significa per non sprecare, se muore sua nonna allora per non sprecare se la mangiano? solo degli ipocriti. Gli auguro le stesse cose che sono successe a questi poveri cinghialotti. Il covid 19 è troppo poco per questi esseri inutili. Il vero virus del pianeta siamo noi
non me ne vogliano quelli di milano e lombardia ma qualche mese fa mi arrivò una multa dalla "città metropolitana di milano" di 200 e rotti euro ed io pensai tra me e me sottovalutando i miei poteri "tutti a medicine" ma non pensavo in queste proporzioni, quindi state attenti :D :D
tragico!!! se avesse giocato a tombola non sarebbe successo. less one meglio lui che altri animali https://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2020/01/10/news/tragico-incidente-di-caccia-a-bagnolo-muore-un-66enne-1.38312287?fbclid=IwAR3kwTH9jTl02YxDQI7G1aveV_jLeu7CvUPiIb75mU0gUq3yac0jdIsXC5E
L'uomo è stato colpito da un colpo di fucile esploso da un amico in una corte di Bagnolo San Vito. E' stato scambiato per una volpe
BAGNOLO SAN VITO. Un’onda che muove il fieno. Un fruscio veloce. Come il movimento lesto di una volpe: quella a cui stavano dando la caccia. Non ci ha pensato un attimo, Daniele Spazzini, cacciatore di lungo corso, abituato a captare anche i segni più fugaci. A cogliere al volo l’attimo per colpire la preda. Ha imbracciato il fucile e ha sparato: in mezzo alle rotoballe, però, non c’era la volpe, ma il suo amico. È morto così, ieri pomeriggio alle 4, nell’area dell’agriturismo Corte Casella, a Bagnolo San Vito, Primo Basso, 66 anni, titolare di una vicina azienda agricola.
Vittima di un tragico incidente, un errore dell’amico, cacciatore come lui, e come suo fratello minore Giorgio, che si trovava a poca distanza da loro. I tre erano andati all’agriturismo Corte Casella, in via Gradaro, per dare una mano al titolare, Marco Busoli, preoccupato perché da giorni aveva notato aggirarsi nella corte dell’azienda agricola una volpe dall’aspetto malandato. Era spelacchiata, e l’agricoltore temeva che fosse malata: un pericolo da non sottovalutare.
Aveva quindi chiesto aiuto a Primo e al fratello Giorgio, che abitano in via Canova, a poche centinaia di metri. Sperava che con la loro esperienza avrebbero trovato la volpe e eliminato ogni rischio. Con loro era andato anche Spazzini, 69 anni, di Boccadiganda, un amico dei due fratelli, anch’egli cacciatore. Quasi un gioco da ragazzi, soprattutto per Primo, appassionato anche di caccia al cinghiale.
I tre si sarebbero divisi le zone nei dintorni dell’agriturismo, per passare al setaccio ogni angolo a caccia della volpe. A un certo punto Primo Basso deve aver sentito dei rumori provenire da un cumulo di rotoballe di fieno, ed è andato a controllare. La stessa intuizione l’ha avuta Spazzini, che però era dalla parte opposta, e non si sarebbe accorto della presenza dell’amico. Ha visto un movimento in mezzo al fieno e ha pensato, comprensibilmente, alla volpe. E ha fatto fuoco. Ma non appena si è avvicinato, il cuore gli si è fermato: in mezzo al fieno, con il volto ricoperto di sangue, c’era Primo. Colpito in pieno.
Spazzini e Giorgio Basso, sconvolti, hanno chiamato subito i soccorsi, sperando che per Primo si potesse ancora fare qualcosa. Ma ai soccorritori arrivati a sirene spiegare con l’ambulanza del Soccorso Azzurro e l’automedica è apparso subito chiaro che per il 66enne non c’era più nulla da fare. Il colpo di fucile l’aveva centrato in pieno volto.
Subito dopo sono arrivati alla corte di via Gradaro gli uomini della Squadra Mobile di Mantova, con il dirigente Samuele Rossi, gli investigatori della Scientifica e una squadra dei vigili del fuoco da viale Risorgimento. L’ingresso dell’agriturismo è stato transennato con il nastro bianco e rosso, in attesa dell’arrivo del magistrato Silvia Bertuzzi.
Nel frattempo in via Gradaro sono arrivati i familiari dei Basso, a cui non è stato concesso di avvicinarsi al corpo di Primo, che è rimasto nel fieno fino al nulla osta del magistrato per la rimozione. Per Spazzini, sotto choc, c’è l’accusa di omicidio colposo. Tutti i fucili sono stati sequestrati. La salma di Primo Basso è stata portata alle camere mortuarie del Poma. Con ogni probabilità il magistrato disporrà l’autopsia per completare il quadro.