Tre settimane fa, all'Accolade Global Film Competition,Three the Movie si è aggiudicato i Premi di Eccellenza per la categoria Film Lungometraggio e la categoria Montaggio, concorrendo con produzioni hollywoodiane con attori Premi Oscar e Premi Emmy e con le migliori produzioni mondiali (il Best of the Show è andato a un documentario con Matt Demon e con l'iconica voce narrante di Liam Neeson... solo per rendere l'idea!)
Poi la doppietta all'altro capo del mondo, in India: al Cult Critic Movie Award ha vinto i Premi per la Miglior Colonna Sonora, e il Sound Designing e il Premio per il Risultato Eccellente di Opera Prima, conquistando di diritto la nomination al prestigioso premio annuale del Jean Luc Godard Award che si terrà in settembre; al Virgin Spring Cinefest si è conquistato il Gold Award come Opera Prima assieme alla nomination al prestigioso Golden Galaxy Award che si terrà a novembre.
Elisabetta Minen, regista e sceneggiatrice, che lo ha co-diretto assieme a Yassine Marco Marroccu, ha realizzato un film filosofico, esoterico, surreale, che resta d'avanguardia anche dopo anni dalla sua nascita.
«Non mi cruccio per i tempi lunghissimi di questa produzione.... – racconta la Minen che lo ha co-diretto, scritto, montato e prodotto con Artemedia – Three the Movie ha voluto i suoi tempi per maturare, ed io con lui. Abbiamo poi dato priorità ai Festival per guadagnare quelle 'medaglie' necessarie per porci all'attenzionedella distribuzione, del pubblico e della critica. – continua – E' stata una scommessa: scrivere ed ambientare una storia unica, perfettamente calata nel contesto sociale e culturale di questa città. Un personalissimo omaggio alla mia città natale, visto che credo nell'assoluta attrattiva che questa poteva esercitare.»
Una pellicola onirica, spiazzante con una regia che apre a un modo nuovo di approcciarsi al film, in cui azioni, parole e immagini sono anche simbolo di qualcosa che va oltre la semplice realtà.
Tutto ruota attorno al numero tre e i suoi multipli.
Numero arcaico, spirituale e trascendente, vettore sapienziale che conduce lo spettatore al cuore teologico dei monoteismi.
Nel Friuli, delimitato da 3 confini, si in3cciano tre storie, quella di Irene, una ragazza carnica cristiana, di Pavel, un ucraino ebreo e di Mehdi, un musulmano iraniano. I due ragazzi vivono in un appartamento in via Roma e sono clandestini. Irene, innamorata di Pavel, cerca di aiutarli, ma nel suo slancio di magnanimità si spinge, forse, troppo in là, per poi pentirsene... La trama, che muove dalla ricostruzione del microcosmo degli immigrati irregolari nel Nord-Est Italia, si apre a dimensioni filosofiche, visionarie e surreali. Per parlare di uguaglianza nella diversità.
Girato interamente a Udine in anni ormai lontani, benché opera prima e totalmente autoprodotto, ha cavalcato Festival Internazionali anche importanti a diverse latitudini e longitudini, ed ancora ammalia gli occhi di giurie, spettatori e critica e continuando a fare incetta di riconoscimenti.
E' un film che si è contraddistingue per la sperimentazione di linguaggi, la base drammaturgica poetica e il montaggio a ‘rima’ sciolta, originalità che l'hanno fatto spiccare nei Festivals Cinematograci dove ha totalizzato 35 premi, 10 candidature e 32 selezioni ufficiali in tutti i comparti creativi e posto tra le opere prime e le produzioni italiane più premiate.
Il cast è composto da Massimiliano Grazioli, Alberto Torquati e Vivianne Treschow che interpretano i ruoli dei tre protagonisti, da Werner Di Donato, Saverio Indrio, Chiara Pavoni per i ruoli degli antagonisti, comprimari ai protagonisti. Ivan Senin, Edoardo Sguazzin, Alejandro Paitun Flocco rivestono i ruoli secondari e Caterina Zampieri è alla sua prima apparizione.
La fotografia è del friulano Luca Coassin. La musica originale è del Maestro Roberto Salvalaio.
Three the Movie e Three the Soundtrack sono distribuiti qui su Cam.tv.