Three the Movie

Non c'è verità, c'è solo percezione

Three the Movie

Non c'è verità, c'è solo percezione

I riferimenti filosofici e religiosi: l'Enneagramma e l'Albero della Vita

2020-09-16 09:16:58

Il film come atto di ricerca. Una "sezione aurea" da individuare, una matrice, un'armonia nell'universo che unisce il tutto, l'interno e l'esterno, l'alto e il basso...

Il film è stato per me un mezzo per indagare la realtà.

Una tesi da confutare: l'uguaglianza delle diversità!

Scelta la modalità della rappresentazione nella rappresentazione (il film è di per sé una rappresentazione... e si comprenderanno meglio queste parole guardando il film), volevo che i vari personaggi fossero un compendio della natura umana.

Con rigore filologico, mi sono riferita all'Enneagramma e  all'Albero della Vita per tracciarne le caratteristiche.




L'Enneagramma è una dottrina antichissima nata in Persia più di duemila anni fa e sviluppata alla fine del Medioevo dai Sufi (confraternite musulmane simili all'ordine dei francescani) come percorso iniziatico e mezzo di conoscenza di sé e della propria evoluzione spirituale. 

L'Enneagramma definisce nove tipi di personalità, sulla base di nove "trappole", "passioni" o "peccati mortali".

Si tratta dei sette peccati capitali (superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, ingordigia, lussuria) ai quali si aggiungono menzogna e paura.

Il peccato, "separazione" da Dio, dal nostro prossimo e da noi stessi, è l'inasprimento del carattere che impedisce il fluire dell'energia.

Riscoperto da teologi e psicologi, l'enneagramma consente l'autocritica e l'armonica crescita psicologica e spirituale.


I 3 centri degli enneatipi:

  1. Pancia (tipo viscerale)
  2. Cuore (tipo emozionale)
  3. Testa (tipo razionale)

Gli Enneatipi, il centro e le Passioni o peccati capitali:

  1. L' IDEALISTA (pancia) – Collera    
  2. L' ALTRUISTA (cuore) - Orgoglio

  3. L'ORGANIZZATORE  (cuore) - Menzogna

  4. L' ARTISTA (cuore) - Invidia

  5. IL PENSATORE (testa) - Avarizia  

  6. IL COLLABORATORE FIDATO (testa) - Paura

  7. L'OTTIMISTA (testa) - Gola

  8. IL CAPO (pancia) - Lussuria

  9. IL MEDIATORE (pancia) – Pigrizia

L'Enneagramma non è statico. Per comprenderlo, oltre ai 9, ci sono due punti- chiave che a differenza degli altri, non modificano la propria posizione. 

Il decimo è Dio, centro del cerchio, del triangolo e dell’intero simbolo; l’undicesimo, esterno, è colui che osserva… 


Racconta una storiella zen, ripresa dai Sufi: "… Undici personaggi dovendo attraversare un fiume, dopo un lungo viaggio, si fermarono per verificare la presenza di tutti. Eppure ogni volta che si contavano credevano di essere in dieci perché chi contava non includeva mai se stesso…"


L’Enneagramma è dunque una figura a undici punti e per tale particolarità si pone in relazione con l’Albero della Vita (Otz Chiim).

9 personaggi e 9 tipi umani dell'Enneagramma, nessuno migliore degli uni, nessuno peggiore degli altri, ciascuno con un proprio carisma e un "lato oscuro".

9 sono i punti nel cerchio dell'interezza e 9 i punti di riferimento che permettono di vedere chiaro nel proprio labirinto interiore...

Il decimo è Dio, centro del cerchio, del triangolo e dell’intero simbolo: è la Bambina in "Three the Movie", la raggiunta perfezione. 

L’ undicesimo, esterno, è colui che osserva… (il pubblico del film!).


Ancora: nove personaggi e nove le Sefirot dell'Albero della Vita. 

La Bambina completa le dieci Sefirot ed è Dio.



L' Albero della Vita riassume gli insegnamenti della Cabala ebraica. 

E' la discesa che le anime hanno compiuto per raggiungere la forma attuale, e la risalita attraverso cui l'intero creato ritorna all'unità del "grembo del Creatore".

L"'Albero della Vita" è la "scala di Giacobbe" (Genesi 28), con la base che tocca terra e la cima che raggiunge il cielo. Gli Angeli percorrono la scala in continuazione come sale e scende la consapevolezza degli uomini. 

Graficamente, l'Albero della Vita è un diagramma astratto e simbolico costituito da dieci entità, dette Sefirot, disposte su tre pilastri verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro al centro. 

Le Sefirot corrispondono a concetti metafisici che dettano dieci principi per la vita quotidiana. Sono collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici diagonali. Ogni canale corrisponde ad una lettera dell’Alef Beit ebraico. Lungo i canali e le Sefirot, il nutrimento energetico scende dai campi di Luce divina e salgono i pensieri e le preghiere di coloro che cercano Dio.

I tre pilastri dell'Albero della Vita corrispondono alle tre vie che l'uomo ha davanti: l'Amore (destra), la Forza (sinistra) e la Compassione (centro). 

Solo la via mediana, chiamata anche "via regale", ha in sé la capacità di unificare gli opposti.

Senza il pilastro centrale, l’Albero della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male. I pilastri a destra e a sinistra rappresentano inoltre le due polarità maschile e femminile. L'insegnamento principale della dottrina cabalistica è l'integrazione tra le due polarità.


L’Albero della Vita è il progetto seguito da Dio per creare il mondo. 

Le Sefirot sono l'origine dell'esistenza fisica, psicologica e spirituale.

Nel mondo fisico, il sistema solare ha al centro il Sole, rappresentato dalla Sefirà "Corona", la più alta dell'Albero, che irradia la luce e dà vita a tutte le altre. 

Gli altri nove pianeti che ruotano attorno al sole, da Mercurio a Plutone, sono rappresentati dalle altre nove Sefirot. L'Albero indica anche i tre pianeti più lontani dal Sole, scoperti solo di re-cente. Nel caso in cui la scienza riveli l'esistenza di un altro pianeta, come alcuni calcoli e ricerche fanno supporre, esso si collocherà al posto dell'undicesima Sefirà, Da'at o "Cono - scenza", una misteriosa Sefirà che pur avendo un ruolo importantissimo nell'Albero non è tuttavia contata insieme alle altre.

Sul piano psicologico, le dieci Sefirot corrispondono ai dieci stati della psiche umana.

In alto, la Corona, è la condizione di totale trasfigurazione nel trascendente, poi i due tipi diversi di conoscenza intellettuale, corrispondenti alla percezione separata dei due emi-sferi cerebrali: la prima più artistica e intuitiva, la seconda più logica e razionale.

Dopo le prime tre Sefirot vi sono sei stati emotivi della psiche, tre più intimi e tre più ri-velati, più vicini all'esperienza fisica. Tutti e sei sono generati dall'opposizione fonda-mentale tra Chesed (Amore) e Ghevurà (Forza), comprensibili anche come attrazione e re-pulsione. Infine l'ultima Sefirà, Malkhut (Regno), corrisponde ad uno stato psicologico ri-volto soprattutto alle contingenze del mondo fisico e alle sue necessità.

Sul piano spirituale le dieci Sefirot diventano le "Dieci Potenze dell'Anima", dieci luci o sorgenti d’energia, che aiutano la crescita di coloro che si connettono con esse, nel cam-mino di ritorno all'Albero della Vita.


Ad ogni personaggio del film è stata assegnata una Sefirot.

Pavel: Pietà/Grandezza
Mehdi: Fondamento
Irene: Bellezza

Mons Angelo: Conoscenza
Cieco: Saggezza
Donna Misteriosa: Regno vicino all'Uomo

Novizio Edo: Eternità e Vittoria
Omar: Forza/Giudizio
Angelo: Gloria (devoto)

Bambina: Corona



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