In questo articolo andremo a svelare le caratteristiche proprio di questi pannelli, scoprendo che non sono affatto tutti uguali!
Il sandwich non è altro che un tramezzino farcito in più strati. Ed in effetti anche questi pannelli sono realizzati tramite l’accoppiamento di due o più strati:
Lo strato in cartongesso (2), quello a vista, è una normale lastra che solitamente ha uno spessore standard di 12,5 mm. Ma possono essere utilizzate anche lastre di diversi spessori. Le dimensioni delle lastre, invece, sono normalmente legate (per ovvie ragioni) all’orditura a cui vengono fissate (interasse pari a 60 cm).
La tubazione (3) utilizzata per la realizzazione della serpentina (in cui circola l’acqua di riscaldamento o di raffrescamento) è solitamente in polietilene reticolato, con diametro di 8-10 mm.
ATTENZIONE!! Il circuito realizzato con questa tubazione può essere annegato nello strato isolante oppure nello strato in cartongesso. Ed è proprio questa la caratteristica principale da tenere in considerazione quando si vuole confrontare i vari pannelli sul mercato.
Lo strato inerziale è lo strato a cui è affidato il compito di assorbire l’energia veicolata dall’acqua che circola nelle tubazioni e di trasmetterla rapidamente agli ambienti. Per i nostri pannelli questo strato è rappresentato proprio dallo strato di cartongesso. La velocità con cui avviene questa trasmissione di energia, cioè la cosiddetta “inerzia termica”, dipende ovviamente dallo spessore di materiale (gesso) che circonda la tubazione e che la separa dall’ambiente stesso. Analizziamo l’immagine seguente:
Nel pannello inferiore, viceversa, le tubazioni sono alloggiate in apposite fresature ricavate nello spessore isolante. Ed infatti, per velocizzare l’attivazione dello strato inerziale (cartongesso o gessofibra), in questi casi si ricorre solitamente a speciali lamine metalliche (“diffusori termici”) che aiutano ad aumentare la superficie di contatto tra tubazione e gesso o fibrogesso. Rimane comunque uno spessore di materiale, tra il tubo e l’ambiente a cui trasmettere l’energia, superiore a quello che caratterizza il pannello descritto in precedenza.
Insomma… a prima vista questi pannelli possono sembrare tutti uguali, ma ad un’analisi più accurata si possono riscontrare differenze tecniche apprezzabili che certamente aiutano nella scelta finale. Chiaramente, fatte tutte le analisi, possiamo intuire qual è il prodotto di maggior qualità… ma non possiamo non considerare anche l’elemento finale: il rapporto qualità/prezzo!
N.B. Fonte delle immagini: web