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Impianti intelligenti per un pianeta mig

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Si può installare un “collettore solare termico” sul tetto con l’ausilio di una struttura di ottimizzazione dell’inclinazione?

2020-02-27 14:19:50

Oppure è obbligatorio installarlo in aderenza alla falda?

Con l’approvazione della manovra finanziaria 2020 è stato confermato anche l’ecobonus al 65% sull’installazione dei collettori solari per la produzione di acqua calda. 

ATTENZIONE: stiamo parlando dei pannelli solari termici, cioè quei pannelli che sfruttano l’energia solare per produrre acqua calda! Non stiamo parlando dei pannelli solari fotovoltaici, che invece sfruttano l’energia solare per produrre corrente elettrica!

Ebbene… la domanda è la seguente: se volessimo dotare la nostra abitazione di un collettore solare per produrre acqua calda potremmo ancora installarlo con l’ausilio di una struttura metallica per ottimizzarne l’inclinazione, oppure saremmo costretti ad installarlo in aderenza alla falda del tetto?

Rispondere ad una domanda del genere, districandosi nel labirinto italiano di leggi, modifiche ed integrazioni delle leggi, decreti attuativi, norme, regolamenti edilizi e prescrizioni per usufruire di agevolazioni fiscali… credetemi… non è affatto una cosa semplice! Ma cercherò ugualmente di rendere le cose più chiare possibili, facendo distinzione tra le varie possibilità di installazione.

 

Punto 1: caratteristiche del collettore solare

Bisogna innanzitutto precisare che per poter usufruire dell’ecobonus del 65%, ovvero la “detrazione fiscale irpef” in 10 anni del 65% delle spese sostenute, il nostro collettore solare dovrà essere necessariamente un prodotto di altissima qualità (fonte ENEA):

  • I collettori solari e i bollitori impiegati devono essere garantiti per almeno 5 anni.
  • Gli accessori e i componenti elettrici ed elettronici (esempio: centralina che comanda il funzionamento dell’impianto solare) devono essere garantiti almeno 2 anni.
  • I collettori solari devono possedere la certificazione “Solar Keymark” (una specie di passaporto europeo di qualità).

In poche parole lo Stato contribuisce alle nostre spese solo se scegliamo sul mercato un ottimo prodotto! 


Come poterlo verificare?

Basta andare sul sito internet del produttore del pannello solare, alla sezione “Download documentazione e certificazioni”, per controllarne l’esistenza e ottenere in pochi secondi la certificazione “Solar Keymark” o qualunque altra dichiarazione di conformità del prodotto.

 

Punto 2: installazione su tetto piano

E’ abbastanza ovvio che in caso di installazione del collettore solare su un tetto piano (o casi analoghi) bisogna necessariamente ricorrere ad una struttura di sostegno con cui ottimizzare l’inclinazione dei pannelli e riuscire a catturare la maggior quantità di energia solare. 

Però, anche in un caso come questo, è bene assicurarsi dell’esistenza o meno di particolari vincoli o prescrizioni introdotte dalle Leggi regionali o dai Regolamenti Edilizi Comunali. 

A titolo di esempio, riporto quanto prescritto da specifica legge della Regione Piemonte:


“Nel caso di copertura piana, i pannelli solari e i loro componenti possono essere installati su supporti idonei a raggiungere l’inclinazione ritenuta ottimale, purché l’impianto non risulti visibile, anche facendo ricorso a schermature, rispetto a spazi pubblici limitrofi all’edificio posti a quota altimetrica inferiore”

Ciò che una legge vuole “prescrivere” dovrebbe rientrare nel buonsenso comune: nessuno ci vieta l’installazione del collettore solare con l’ausilio di apposita struttura, ma almeno puntiamo al miglior livello possibile di integrazione architettonica, facendo in modo che l’impianto non sia visibile dal piano stradale o da un punto di vista più basso rispetto al tetto piano!

Punto 3: tipologia di collettore solare termico

Esistono fondamentalmente 2 tipologie di collettore solare termico: quello a circolazione naturale, con bollitore integrato per l’accumulo di acqua calda, e quello a circolazione forzata con il bollitore installato all’interno dell’abitazione.

La prima soluzione è nella maggioranza dei casi quella più economica, ma è anche quella più “impattante” dal punto di vista estetico. 

Se siamo orientati verso un collettore a circolazione naturale, la prima cosa da fare è controllare che non vi siano impedimenti legislativi a livello regionale (specifica legge della Regione in cui si vive) o a livello di Autonomia Locale (Regolamento edilizio del Comune di residenza). 

Ci sono alcune Regioni (ad esempio la Regione Piemonte) ed alcuni Comuni che vietano l’installazione del bollitore sul tetto. I Regolamenti edilizi comunali, in alcuni casi, permettono l’installazione del bollitore sul tetto unicamente al di fuori del “centro storico”. 

Pertanto, in base alla Regione di appartenenza o al Comune di residenza, potremmo essere costretti ad abbandonare la soluzione a circolazione naturale per ricorrere necessariamente a quella a circolazione forzata con bollitore all’interno dell’abitazione.

Questa scelta non coinvolge direttamente la nostra domanda iniziale (presenza o meno della struttura di sostegno) ma è comunque importante dal punto di vista dell’impatto visivo!

Punto 4: l’installazione del collettore solare rientra in un intervento di riqualificazione più ampio

L’installazione del nostro collettore solare potrebbe far parte di un intervento più ampio:

  • Edificio di nuova costruzione, 
  • Edificio sottoposto a ristrutturazione rilevante 

In questi casi l’intervento ricade nell’ambito di applicazione del Decreto Legislativo 28/2011 (“Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”). 

Ed allora non abbiamo scampo:

in caso di utilizzo di pannelli solari termici e fotovoltaici disposti sui tetti degli edifici, i predetti componenti devono essere aderenti o integrati nei tetti medesimi, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda

Pertanto, in un edificio di nuova costruzione o soggetto a ristrutturazione importante, è assolutamente vietato utilizzare strutture di sostegno ed inclinazione e dobbiamo necessariamente installare il nostro collettore solare in aderenza alla falda del tetto! Naturalmente, in caso di tetto piano, vale quanto ho riportato al punto 2.

Punto 5: installazione del collettore solare, senza altri interventi, in un edificio esistente

Ad oggi (2020) non esistono a livello nazionale dei provvedimenti legislativi che impediscono di ricorrere a strutture di sostegno per ottimizzare l’inclinazione di un collettore solare. 

Ma ribadisco comunque la raccomandazione di verificare l’esistenza o meno di altre prescrizioni o divieti a livello regionale (eventuali leggi regionali) o di autonomia locale (Regolamento Edilizio Comunale)


Ad esempio, la medesima legge della Regione Piemonte che ho menzionato al punto 2, riporta la seguente prescrizione:


“Nel caso di installazioni su tetto a falda, non sono comunque ammesse installazioni di collettori solari con orientamenti e inclinazioni diversi dall’inclinazione e orientamento della falda”

Analoga prescrizione è introdotta da specifica legge della Regione Sardegna:


“Nel caso di installazioni su tetto a falda (esclusi gli edifici industriali), al fine di rispettare criteri di corretto inserimento architettonico dei collettori, non sono comunque ammesse installazioni di collettori solari con orientamenti e inclinazioni diversi dall’inclinazione e orientamento della falda”


In molti Regolamenti edilizi comunali riscontrerete le seguenti prescrizioni:


“Gli interventi di installazione di impianti solari termici   sono

considerati attivita' edilizia libera e sono realizzati, (…), previa comunicazione, anche per via telematica, dell'inizio  dei lavori  da   parte  dell'interessato all'amministrazione comunale, qualora ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni: 

  1. siano installati impianti aderenti o integrati  nei   tetti  di edifici esistenti con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici stessi
  2. (…)”

Considerazioni personali:

Il risparmio energetico è importante, non c’è dubbio, ma lo è anche il decoro architettonico e l’impatto estetico! Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni importanti è obbligatorio installare un collettore solare in aderenza alla falda del tetto. Se ci sono alcune Regioni e tantissimi Comuni che impongono comunque l’installazione di un collettore solare in aderenza alla falda del tetto… una ragione deve esserci! 

  • Non intestardiamoci a voler installare il nostro impianto solare con l’ausilio di “strutture iperboliche”… oggi abbiamo la tecnologia che ci viene in aiuto e sono possibili molte soluzioni alternative per conseguire lo stesso risparmio energetico! Oltretutto non dimentichiamoci che un’eventuale struttura deve poter resistere all’azione di ribaltamento indotta dal vento, che in casi estremi può diventare molto pericolosa.
  • Oltre a verificare la qualità del pannello solare (certificazione Solar Keymark) c’è anche un altro dettaglio a cui prestare molta attenzione: le tubazioni di allacciamento, soprattutto nei tratti esterni, devono essere isolate con materiali opportuni, in grado di resistere a temperature elevatissime. Inoltre è importante avvolgere questo materiale isolante con uno speciale rivestimento in grado di proteggerlo dal gelo, dalle infiltrazioni d’acqua e dai raggi ultravioletti. Un buon impianto si vede anche nella cura che prestiamo a questi particolari!


N.B. Fonte di alcune immagini: web



by Marco Colmari