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Impianti intelligenti per un pianeta mig

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Il problema della muffa in casa

2020-01-17 13:27:26

Perché si forma? E come si può eliminare per sempre?

Cerchiamo di rispondere alla prima domanda: perché si forma la muffa.

Nell’aria ci sono sempre delle particelle di acqua sotto forma di vapore, soprattutto all’interno della nostra abitazione. Da dove arrivano queste particelle di vapore? Beh… forse per qualcuno sembrerà un’esagerazione… ma una famiglia di 4 persone può arrivare a produrre con le attività casalinghe anche 10 litri di acqua al giorno, sotto forma di vapore diluito nell’aria dell’abitazione!

Quante particelle di acqua possono essere contenute nell’aria? Beh… non possono essere un numero infinito. Ci basti sapere che più è alta la temperatura dell’aria e più particelle di acqua (sotto forma di vapore) possono rimanere in sospensione nell’aria. Viceversa se l’aria si raffredda… diminuiscono i posti disponibili per le particelle di acqua. Se l’aria continua a raffreddarsi e i posti disponibili per le molecole di acqua (sotto forma di vapore) continuano a diminuire… ad un certo punto si arriverà ad una temperatura tale per cui le molecole di acqua sono superiori rispetto ai posti disponibili. Questa temperatura si chiama “temperatura di rugiada” e il nome spiega anche il motivo: è la temperatura che costringe alcune molecole ad abbandonare l’aria per formare delle gocce di condensa (rugiada) sulle superfici più vicine e più fredde.


Immaginiamo di trovarci in auto, insieme ad altre persone, in una giornata invernale. Tutte le persone, con la respirazione, continuano ad emettere vapore nell’aria dell’abitacolo. Ma quest’aria, in base alla sua temperatura, ha un certo numero di posti disponibili per le molecole di vapore. Superato questo numero di posti disponibili, le ulteriori molecole di vapore che emettiamo con la respirazione dovranno necessariamente abbandonare l’aria! Come lo fanno? Formando delle goccioline di condensa sulle superfici più fredde (con la stessa temperatura di rugiada), cioè i vetri dell’abitacolo che inesorabilmente si appannano!

Cosa facciamo, di solito, quando si appannano i vetri dell’auto? Aumentiamo il riscaldamento e la temperatura dell’aria: cioè aumentiamo i posti disponibili per le molecole di acqua sotto forma di vapore! Oppure apriamo il finestrino e cerchiamo di eliminare il vapore in eccesso, sempre che l’aria esterna sia meno umida (cosa impossibile se fuori sta piovendo).


Nella nostra abitazione succede esattamente la stessa cosa. Le molecole di vapore in eccesso tendono ad abbandonare l’aria e a condensare sulle superfici più fredde. Se osservate l’immagine in copertina, è la foto di uno spigolo esterno dell’abitazione, cioè una zona dove l’intonaco è particolarmente freddo (mancanza di isolamento della parete? Isolamento realizzato male? Ecc…). In questa zona le molecole di vapore in eccesso hanno trovato, in determinate condizioni, la superficie ideale su cui condensare. Nel tempo l’intonaco si è inumidito, creando così le condizioni ideali per la formazione della muffa! Non dimentichiamoci che la muffa cresce e si sviluppa su superfici fredde ed umide! E soprattutto non dimentichiamoci che la muffa non è dannosa solo perché antiestetica: le sue spore, liberate nell’aria, possono provocare l’asma bronchiale allergica o addirittura la polmonite da muffa!

Come si può eliminare la muffa per sempre?

E’ inutile pulire la zona coinvolta con la candeggina, per poi trattarla con qualunque prodotto antimuffa esistente in commercio. Quella zona rimarrà sempre “fredda” e col tempo il vapore continuerà a condensare su quella zona per dare vita a nuova muffa. Il problema va risolto alla radice:

  • bisogna eliminare la superficie fredda, con interventi di coibentazione della parete: cappotto esterno, controparete con strato isolante, ecc…
  • oppure bisogna evitare che si formi vapore in eccesso

La seconda soluzione si attua semplicemente con un impianto di ventilazione meccanica controllata. Si tratta di un impianto che provvede continuamente a rinnovare l’aria della nostra abitazione, espellendo l’aria viziata e sporca (nonché umida!) ed immettendo sempre aria nuova. Questo impianto può essere lasciato in funzione 24 ore su 24, oppure in base a delle fasce orarie, oppure ancora sulla base di un sensore di umidità. Esistono diverse versioni di questo impianto. Esiste l’impianto centralizzato, con tubazioni di prelievo ed immissione dell’aria, come quello rappresentato nell’immagine sottostante:

Ma esiste anche l’impianto puntuale, cioè installabile per singolo ambiente, come ad esempio quello illustrato nell’immagine seguente:

Per eventuali problemi di muffa in un singolo ambiente, questa è sicuramente la soluzione ideale. Ma attenzione! Non tutte le macchine sono uguali… sul mercato ci sono molti prodotti che promettono tanto ma mantengono “pochissimo”… e soprattutto ci sono parecchi accorgimenti da tenere in considerazione in fase di installazione. Se avete bisogno di un consiglio o di una consulenza… non esitate a contattarmi.

N.B. In questo articolo ho parlato esclusivamente della muffa dovuta all’umidità eccessiva dell’aria. Ma una parete può essere bagnata anche a causa di una tubazione che perde, oppure dall’umidità di risalita (cioè che risale dal terreno per bagnare le pareti al piano terra o al piano scantinato). In questi casi l’impianto di ventilazione meccanica serve a poco!


N.B.B. Fonte di alcune delle immagini: web

Videocorso sulla ventilazione meccanica controllata

Sul canale Tekno Training, alla sezione "Video", è disponibile un videocorso interamente dedicato alla Ventilazione Meccanica Controllata. 

In questo articolo ho cercato solamente di spiegare uno dei problemi che possono insorgere nella nostra abitazione: quello della muffa dovuta alla condensa del vapore, facilmente risolvibile con un impianto VMC. Ma il videocorso, della durata di quasi 6 ore, è strutturato per dare una risposta a ciascuna delle tantissime domande che possono riguardare questo impianto domestico:

  • Perché dovremmo ricorrere alla ventilazione meccanica controllata? 
  • Come funziona? 
  • Che cos’è un recuperatore entalpico? 
  • Che cos’è un bypass termico? 
  • Come funziona un filtro elettrostatico? 
  • Meglio i ventilatori elicoidali o quelli centrifughi? 
  • Quante tipologie di unità vmc esistono? 
  • Perchè è meglio utilizzare le unità puntuali a flusso alternato in maniera sincronizzata? 
  • Meglio le unità puntuali a flusso alternato o quelle a doppio flusso continuo? 
  • Come si confrontano tra di loro le unità di ventilazione? 
  • Quali caratteristiche devono avere le tubazioni di un impianto vmc? 
  • Come si dimensiona un impianto vmc?
by Marco Colmari