Straface Antonio

PIETRO A ROMA

2018-10-19 18:53:01

Si sente ancora dire da qualche accanito avversario del Primato romano che la Bibbia ci parla solo del viaggio di Paolo a Roma. Dunque Pietro non è mai stato a Roma. Questo modo di ragionare è proprio di alcuni settari, che vorrebbero trovare nella Bibbia la risposta a ogni problema. No! La Bibbia non è un trattato di storia e tanto meno di scienze naturaliSe la Scrittura può essere chiamata in causa per quanto riguarda la dottrina, non può essere certamente fonte, o unica fonte, della Storia. La Scrittura, non dice che Pietro fu a Roma?Ma la Scrittura non dice neanche che Pietro NON fu a Roma. Pertanto per sapere se Pietro fu o non fu a Roma bisogna fare altre ricerche, ricerche che non hanno nulla a che vedere con la dottrina, ma che debbono avvalersi di altre tecniche: quelle proprie della ricerca storica e dell’archeologia.La ricerca storica, ed archeologica, al di là di ogni dubbio, afferma, a mezzo di tutti gli storici di qualche notorietà e serietà, la presenza di Pietro a Roma dove subì glorioso martirio.Per quanto riguarda la venuta di Pietro a Roma, se nella Bibbia vi è un racconto particolareggiato ed esplicito solo del viaggio di Paolo, è illogico dedurre SOLO da ciò, che Pietro non sia stato a Roma. Vi sono altri documenti, altre fonti per accertarsi. Ma…. Siamo proprio sicuri sicuri che la Scrittura NON dice che Pietro fu a Roma?Vediamo:La lettera ai romani, spesso citata come prova che Pietro non era a Roma non dimostra nulla infatti la lettera ai Romani è stata scritta a Corinto variamente da vari scrittori datata fra il 51 ed il 58, Paolo non era ancora stato a Roma Dalla lettera infatti si evince che quella comunità era già fiorente e composta da cristiani ebrei e non ebrei la cui fede era nota a tutto il mondo cristiano e la cui ubbidienza era nota a tutti (Romani 1,8), (Romani 16,19).Basano i contestatori la loro affermazione che Pietro non fu mai a Roma perché nel capitolo 16 Paolo invia i saluti a moltissime persone, ma non nomina Pietro.Segno evidente DICONO, che al tempo della scrittura della lettera Pietro non era a Roma.Da ciò concludono: Pietro non fu MAI a Roma.prima osservazione: certamente Paolo era a conoscenza di dove fosse Pietro, ma, dopo i fatti narrati nel capitolo 12 degli Atti (l’incarcerazione e la fuga aiutato dell’angelo di Pietro) egli era ufficialmente un ricercato e certo non era prudente indicare dove fosse….

Ma…. 
Ammesso, per adesso, che non era a Roma in un periodo che va dal 51 al 58 significa che a Roma Pietro non fu MAI?

1 Pietro, 5:13 La chiesa che è in Babilonia, eletta come voi, vi saluta. 
ANCHE MARCO, MIO FIGLIO, vi saluta.
Dunque quando Pietro scrive la sua lettera Marco era con lui ed allora
Seguiamo MARCO:
Da Roma Paolo, nel 62 scrive la 2 Timoteo dove scrive: 4:11 : “Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile per il ministero”.
Paolo scrive al suo Discepolo Timoteo, che si trova in Efeso, di venire Roma, poiché era rimasto con il solo discepolo Luca, in quanto (al versetto 10): Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia.
Quindi da quattro discepoli-aiutanti che aveva era rimasto con uno solo. 

Pertanto il 62 ancora Marco non era a Roma e 
Marco NON era con Pietro. 
Dov’era Pietro? NON LO SAPPIAMO ANCORA.
Ma nel 62 Marco va a Roma con Timoteo a raggiungere Paolo,
Ed infatti: 
Nell’estate dello stesso 62 in prigione da Roma Paolo scrive: 
Colossesi 4: 10 Vi salutano Aristarco, mio compagno di prigionia, Marco, il cugino di Barnaba (a proposito del quale avete ricevuto istruzioni; se viene da voi, accoglietelo),
nell’estate del 62 Marco è a Roma
Dove è Pietro?
NON LO SAPPIAMO ANCORA.

Senonché Pietro scrive la Prima Pietro proprio fra il 62 e il 64 e vi scrive: 
La I Ptr. ha un presentimento di morte imminente (I, 13-15); quindi Pietro è in carcere, in attesa di giudizio o addirittura di esecuzione. Dove? 
5:13 La chiesa che è in Babilonia, eletta come voi, vi saluta. 
ANCHE MARCO, MIO FIGLIO, vi saluta.
Fra il 62 ed il 64 Marco era SICURAMENTE a Roma.
Lo dice esattamente LA SCRITTURA 
E MARCO ERA CON PIETRO.

Ma dalla scrittura potremmo dedurre che sia Marco che Pietro non era la prima volta che erano a Roma, infatti, nel chiedere a Timoteo di portare con se Marco (2 Timoteo 4:11) già ricordato precisa: 
“poiché mi è molto utile per il ministero”
Chiara indicazione che Marco conosceva il latino e che, forse, era già stato a Roma.
Indaghiamo ancora…..
Non si ha notizie di un passaggio di Piero da Corinto.
Paolo giunse a Corinto verso al fine del suo secondo viaggio missionario ovvero intono agli anni 50…
Qui Paolo
Atti 18,2
Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro
Ricordo che fu nel 49 che l'imperatore Claudio fece espellere i da Roma mentre i fatti del Capitolo 18 degli atti si svolsero intono al 51.
Nella Prima lettera ai Corinzi (scritta nel 53/54) Paolo scrive:
1Corinzi 1,12
Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «E io di Cefa», «E io di Cristo!».
Ora: non si ha notizie di un passaggio di Piero da Corinto.
Come fa Paolo a scrivere nel 53/54 che a Corinto vi erano alcuni che si dichiaravano di Cefa, ovvero affermavano di essere stati convertiti da Cefa, se Cefa a Corinto NON VI ERA MAI STATO?
Che non siano proprio quel gruppo di fuorusciti da Roma di cui Aquila e Priscilla facevano parte?

Ciò potrebbe confermare quanto scrive Clemente Romano (ca. 96 d.C.),
"Per l'invidia e gelosia furono perseguitate le più grandi e più giuste colonne le quali combatterono sino alla morte. Poniamoci dinanzi agli occhi i buoni apostoli. Pietro che per l'ingiusta invidia soffrì non uno, ma numerosi tormenti, e così col martirio raggiunse il posto della gloria. Fu per effetto di gelosia e discordia che Paolo mostrò come si consegua il premio della pazienza …." (Clemente, 1 Corinzi V, 2-5)
Sottolineo:
“Pietro che per l'ingiusta invidia soffrì non uno, ma numerosi tormenti,”
Clemente afferma chiaramente che Pietro a Roma non subì solo il martirio ma numerosi altri “tormenti”
Clemente Romano era discepolo di Paolo:
Filippesi 4,3
E prego te pure, mio fedele collaboratore, di aiutarle, poiché hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con Clemente e con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.

Ultimissima annotazione 
La più antica notizia sul Vangelo di Marco risale a Papia, vescovo di Gerapoli: è datata fra il 120 e il 130 ed è riportata dallo storico Eusebio di Cesarea. Conserva numerosi elementi interessanti: «Marco, che era stato interprete di Pietro, scrisse con accuratezza, ma non in ordine, quanto ricordava delle cose dette o compiute dal Signore. Egli infatti non aveva ascoltato né seguito il Signore, ma più tardi ascoltò e seguì Pietro. Questi dava le sue istruzioni secondo le necessità degli uditori e non come una sintesi ordinata delle parole del Signore, cosicché Marco non ha commesso alcun errore a metterne per iscritto alcune come se le ricordava. Non ebbe infatti che una preoccupazione: non omettere nulla di ciò che aveva udito e in esse non falsare nulla» (St. Ecc. 111,39,15).
Da dove si deduce che Marco fu a lungo con Pietro, forse suo segretario…

La tradizione sulla presenza e martirio di Pietro a Roma è abbastanza ben radicata; a questo si aggiunge il fatto che nessun'altra Chiesa ha rivendicato la morte di Pietro. 
A sostegno della presenza di Pietro a Roma si pronunciano anche importanti storici di area protestante; tra questi il teologo e storico protestante Adolf von Harnack che si espresse con queste parole: "Il martirio di S. Pietro a Roma è stato negato dai tendenziosi pregiudizi protestanti ed in seguito dai preconcetti dei critici partigiani... Non vi è studioso che attualmente esiti a riconoscere che questo fu un errore". Anche il teologo luterano e storico Oscar Cullmann, pur negando il concetto di successione apostolica, non nega che Pietro sia stato a Roma e lì sia stato martirizzato.

 

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