Stefano Rossi

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MUSICA - "WEST SIDE STORY", IL CAPOLAVORO DI BERNSTEIN APRE LA STAGIONE SINFONICA DI SANTA CECILIA A ROMA.

2018-10-12 13:59:02

IL MAESTRO ANTONIO PAPPANO: " UN' ICONA DEL '900 "

12, 13 E 14 OTTOBRE A ROMA.

"Ho aspettato una vita per fare questa musica che adoro. Anch'io nel 1973 arrivai da immigrato negli Usa. Non so se sono un Jet o uno Shark. Qui posso essere entrambi ed è veramente bello. West Side Story è un pezzo iconico non solo della scrittura di Leonard Bernstein ma della musica della seconda metà del Novecento". Il maestro Antonio Pappano entra quasi tra i personaggi del musical per descrivere la potenza del capolavoro che venerdì 12 ottobre dirigerà, in forma di concerto, nell'appuntamento di apertura della stagione sinfonica di Santa Cecilia.

L'evento assume una rilevanza straordinaria. In questa versione, che ha un unico precedente nel 2013 con la San Francisco Simphony Orchestra, la Fondazione Bernstein di New York per le celebrazioni dei cento anni della nascita del grande autore ha autorizzato solo sei orchestre al mondo, tra cui appunto quella dell'Accademia Nazionale. Nel cast internazionale spicca Nadine Sierra, nel ruolo di Maria. Il musical, su libretto di Arthur Laurents e Stephen Sondheim, debuttò nel 1957 a Broadway con un successo enorme e fu seguito nel 1961 dal film di Robert Wise e Jerome Robbins (il coreografo che nel 1949 propose l'idea a Bernstein), che vinse dieci Oscar. E' la storia tragica di Maria e Tony, i Romeo e Giulietta di Manhattan divisi dall'appartenenza alle due gang rivali dei Jets, immigrati bianchi, e dei portoricani Sharks. Lo spettacolo - repliche sabato 13 e domenica 14 alle 18 - "è elettrizzante come pochi - ha detto Michele Dall'Ongaro, il presidente di Santa Cecilia - ed è nella scia delle celebrazioni cominciate nella scorsa stagione con l'esecuzione delle tre sinfonie".

BERNSTEIN ERA UN GRANDE STUDIOSO E DIRETTORE, CAPIVA IL CONFLITTO, IL RAZZISMO TRA CULTURE.

E' una commedia, dice Pappano, con "una musica vitale, sensuale, nostalgica che in fin dei conti è una tragedia dove i giovani amano, soffrono e muoiono e questo è molto forte e triste. Però ci mostra la gioia di vivere, danzare e amare e noi cerchiamo di trasmettere questa energia e questo amore". "Per scrivere una cosa come West Side Story ci vuole una sensibilità, una conoscenza, del mondo e dell'umanità - ha spiegato Pappano- -. Bernstein era un grande studioso e direttore, capiva il significato di questo Romeo e Giulietta moderno, il conflitto, il razzismo tra culture. Così ha prodotto la partitura che abbiamo tutti nelle orecchie". Il maestro anglo-italiano ha ricordato di aver incontrato Bernstein a casa sua, in America. "Cercava un assistente per venire qui a Roma per una Bohème che incise qui in concerti dal vivo. Parlammo della partitura. Conosceva ogni parola. Per lui la completezza era fondamentale. Lui è l'esempio dell'artista rinascimentale, un artigiano. Su di me ha avuto una influenza enorme". Il maestro considera il musical di Bernstein un toccasana per lo spirito. "Avendo in orchestra persone non così giovani che hanno suonato con lui più di una volta e per il fatto che conoscono il film, i dischi, devo fare poco per stimolarli - fa notare -.Devono essere rigorosi ma rilassati. Ogni tanto noi della musica classica abbiamo bisogno di un sospiro di sollievo. Ora sono immerso in quattro cicli del Ring wagneriano e vengo qui per cambiare aria".

A chi osserva la "stranezza" di aprire la stagione sinfonica con un musical, Pappano risponde: "Continuiamo il percorso mostrando il compositore che lui voleva essere con le sinfonie, che meritano il rispetto che forse non hanno avuto, e la musica più facile che gli ha dato un successo iconico. West Side Story senza le sinfonie sarebbe inutile. Con i suoi riff, le ripetizioni semplici ma efficaci, Bernstein trasmette emozioni". Ovviamente nella versione in forma di concerto si sacrifica la danza che nell'opera gioca un ruolo centrale. "Abbiamo trovato soluzioni visive diverse. Il 'buco' - assicura - sarà colmato dalla energia e dalla libertà degli artisti sul palco". Pappano ha strappato un sorriso guardando il video delle prove sulla note di una versione del celebre brano "America": "Questo non è il mio tempo - ha tenuto a chiarire - lo faccio più veloce".