Stefano Rossi

Top Founder President

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MUSICA - DUOMO DI MILANO, NEL CUORE DEL MAXI-ORGANO, COSÌ SI ACCORDA IL MONUMENTO.

2018-10-13 12:51:56

CON 15.500 CANNE È  IL PIÙ  GRANDE D' ITALIA. ECCO SVELATI TUTTI I SUOI SEGRETI.

UN ORGANO DA 15.000 CANNE E 5 TASTIERE!!!

È il più grande organo d’Italia, il secondo d’Europa. Ha 15.500 canne e 5 tastiere, è diviso in 4 corpi e ha più di 100 registri. Per costruire l’organo maggiore del Duomo furono chiamate e riunite due fra le case organarie più celebri: i Mascioni di Varese e i Tamburini di Crema. Lo strumento fu inaugurato il 4 novembre 1939, nel quarto centenario della nascita di San Carlo Borromeo. Lo abbiamo visitato, assieme ai due organari incaricati di accordarlo. Un lavoro che si protrae per un’intera settimana. Con soste forzate, scandite dalla messa. Ogni mezz’ora nella cattedrale c’è una messa in una delle tante cappelle. E quando il prete sale sull’altare, gli organari Ettore ed Ilic si immobilizzano, mentre l’eco dei suoni ripetuti alla ricerca della frequenza perfetta svanisce tra le navate. L’organo è il re degli strumenti musicali: la varietà dei timbri e la tavolozza sonora, che si può arricchire di un numero infinito di registri, lo rendono il più completo. Quando fu costruito, per volontà del duce, divenne un esempio di operosità degli italiani.

CHI SONO GLI ARTIGIANI ITALIANI ADDETTI ALLA MANUTENZIONE E RESTAURO. 

Rimane oggi una testimonianza straordinaria di un appassionante lavoro artigianale che continua. Ilic Colzani ed Ettore Bastici conoscono bene questo strumento. C’erano quando fu smontato durante il restauro del Duomo e, dall’85, Ettore ha partecipato a ben due rimontaggi. Un terzo intervento di smontaggio e pulizia è avvenuto nel 2000, per il Giubileo. Ilic era organista prima di diventare organaro, a 8 anni suonava l’arpa, il padre è musicologo. Ettore, invece, è figlio d’arte: a 15 anni lo chiamarono nella ditta Tamburini, a sostituire come operaio il padre che s’era ammalato. Organaro era stato anche il nonno. «Era la cosa più naturale era che io lo sostituissi, conoscevo l’ambiente - spiega -, papà portava a casa dal lavoro la pelle di capretto e la colla garavella, estratta dai conigli, per fare le “borsette” (mantici in miniatura, il congegno che permette alla canna di suonare, ndr) . E tutta la famiglia dopo cena lo aiutava».