Stefano peretti

buon sabato ..

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Stefano peretti

ONORE A TE DOTTOR LI, EROE INASCOLTATO <3 <3 <3 Li Wenliang diede l’allarme ma non fu creduto, era un oculista cinese al Wuhan Central Hospital e un informatore che aveva avvertito dell'epidemia di coronavirus di Wuhan il 30 dicembre 2019. Il 3 gennaio 2020, la polizia di Wuhan lo convocò e lo ammonì per "aver fatto commenti falsi su Internet". Li, che aveva contratto il virus 2019-nCoV da una donna che aveva in cura per un glaucoma, era stato tra i primi a denunciare la diffusione del nuovo coronavirus. Già a dicembre dello scorso anno, aveva sospettato che le varie polmoniti che stavano arrivando nell’ospedale di Wuhan in cui lavorava – poi diventato epicentro della crisi virale – potessero essere collegate a qualcosa di simile alla Sars (gemella dell’attuale virus). Aveva allora espresso le sue ipotesi in una chat di gruppo ed evidentemente tutto era arrivato sotto l’occhio pressante delle autorità. Era stato subito fermato e interrogato. Costretto addirittura a firmare una dichiarazione in cui ammetteva di aver compiuto un’attività “illegale” — aver parlato pubblicamente della situazione — e fatto circolare informazioni allarmistiche.

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"In Italia non ci sono state stragi islamiche anche grazie a Totò Riina". Lo ha detto il boss mafioso Giuseppe Graviano deponendo al processo sulla 'ndrangheta stragista in corso a Reggo Calabria. Negli anni Ottanta, secondo Graviano, alcuni boss mafiosi avrebbero preparato un attentato al capo dei capi Riina: "La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'omicidio Costa (il giudice Gaetano Costa ndr). Quindi, il signor Riina ha deciso di mettere delle regole, insomma un po' di democrazia, perché non potevano prendere le decisioni solo Salvatore Bontade e Gaetano Badalamenti". E ricorda la costituzione della Commissione di Cosa nostra. "Michele Greco era un uomo di pace, non per niente lo hanno fatto diventare 'Papa' e ha messo delle regole che si dovevano togliere delle vergogne". E ricorda un incontro avvenuto "nel febbraio 1981". quando era pronto un "agguato a Riina". E in quell'occasione chiesero l'intervento di Michele Greco, boss di Ciaculli. "Che disse 'io sono per la pace, posso intervenire per la pace, io non posso continuare se avete queste intenzioni. A me non dovete più parlare di nessuna intenzione".

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