Stefano Cannizzaro

Founder Senior

UNA MEDITAZIONE AL GIORNO

2022-02-10 23:01:00

Ogni giorno, una breve meditazione sulle letture della S. Messa

Venerdì 13 febbraio

Il tempo eterno della Parola che salva

Lettura

Il profeta Achìa operò durante il regno di Salomone e in quello di Roboàmo e Geroboàmo. Poche e tremende parole. La spartizione del piccolo regno è il segno di una lacerazione ancora più grande nel rapporto di Israele con il suo Dio. Un popolo che non vuole ascoltare la voce del Signore il quale continua quasi a implorarlo, ricordandogli tutte le opere compiute per la sua liberazione. Memoria di una storia che è parte integrante del culto giudaico, ereditato e assimilato da quello cristiano. Proprio un segno liturgico importante e dimenticato è quello dell’Effatà, un gesto semplice e straordinario che rende plasticamente la liberazione redentiva del Cristo.

Meditazione

In terra pagana, Gesù guarisce un sordomuto condotto da una folla più curiosa che credente, ma Egli non è un mago intento a solleticare l’interesse della platea. Gesù guarisce per dire che Dio salva e per far sì che le persone si convertano. Suscita la loro ricerca di senso per iniziarle alla fede. Le guarisce dalla sordità e dal mutismo affinché acquistino giorno dopo giorno capacità di ascolto e forza nel parlare. Le parole del mondo sono spesso vuote e insignificanti, chiacchere fatte “per ingannare il tempo”. Immersi in una concezione nichilistica, consideriamo il tempo un nemico che vuole sottrarci la vita, e crediamo di ingannarlo ascoltando il nulla sovrastante e pervasivo che ci sta annientando. Tuttavia, percepiamo che quasi niente di quello che ascoltiamo è essenziale. Gesù apre le nostre orecchie per farci ascoltare la sua Parola, l’unica che salva, dalla quale tutte le altre procedono. Questa Parola è il nome di Gesù: Jeshua, “Dio-Salva”. Parola/Persona che fa’ iniziare il cammino della fede. Il passaggio dall’incredulità alla fede comporta, dunque, la guarigione dal mutismo e dalla sordità. In un mondo che parla tanto di cose senza senso, che vuole farsi gli affari degli altri, che mette la testa sotto la sabbia per non sapere, Dio pronuncia la Parola salvatrice, forte e dolce, tenera e severa. Nel Battesimo, col gesto semplice del celebrante, il Cristo ci ha aperto le orecchie e le labbra e siamo rinati a vita nuova. Rendiamoci conto di questo dono grande.

Preghiera

«O amore puro, sincero e perfetto! O luce sostanziale! Dammi la luce affinché in essa io riconosca la tua luce. Dammi la tua luce affinché veda il tuo amore. Dammi la tua luce affinché io veda le tue viscere di Padre. Dammi un cuore per amarti, dammi occhi per vederti, dammi orecchi per udire la tua voce, dammi labbra per parlare di te, dammi il gusto per assaporarti. Dammi l’olfatto per sentire il tuo profumo, dammi mani per toccarti e piedi per seguirti. Sulla terra e nel cielo non desidero che te, mio Dio! Tu sei il mio solo desiderio, la mia consolazione, la fine di ogni angoscia e sofferenza» (Tichon di Zadonsk).

Agire

Facciamo memoria delle opere compiute dal Signore nella nostra vita e parliamone con semplicità e serietà, annunciando la potenza della Risurrezione.

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