Informazione numero 10 per Ambiente e sostenibilità -dalla tredicesima edizione del Rapporto GreenItaly 2022realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere
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Il ruolo della finanza sostenibile
La UE prevede di mobilitare, attraverso il programma InvestEU almeno 1 trilione di
euro entro il 2030 per porre in essere gli obiettivi del Green Deal europeo, creando un
quadro in grado di consentire agli investitori privati e pubblici di realizzare più facilmente
investimenti sostenibili a livello ambientale e sociale. Ma anche Paesi non europei si stanno muovendo. Un paio di esempi: Singapore, dove nell’agosto 2021 è stata proposta una tabella di marcia per la divulgazione
obbligatoria in linea con il TCFD a partire dal 2023 per le aziende nei settori chiave, inclusi finanza e trasporti, e nella maggior parte dei settori nel 2024; il Brasile, dove la Banca
Centrale, dopo una consultazione pubblica nel settembre 2021 ha annunciato requisiti obbligatori allineati al TCFD, che inizialmente si concentreranno sugli aspetti qualitativi relativi alla governance, alla strategia e alla gestione dei rischi legati al clima per le istituzioni regolamentate, con una seconda fase che incorporerà anche gli aspetti quantitativi. Il ruolo principale nel contrastare il cambiamento climatico e i rischi ESG28 spetta ai governi. Questi rischi sono tuttavia importanti anche per le banche centrali e per le
autorità di vigilanza, in quanto possono condizionare la loro capacità di conseguire gli
obiettivi istituzionali relativi alla stabilità dei prezzi, del sistema finanziario e dei singoli
intermediari. Per le banche centrali tali rischi sono rilevanti anche ai fini della loro attività di
investitori istituzionali. Dal 2019 la Banca d’Italia ha iniziato a utilizzare criteri ESG nella
gestione dei propri portafogli non di politica monetaria. Nella Carta degli investimenti
sostenibili, pubblicata nel 2021, la Banca ha definito tre linee di azione strategica: (a)
promuovere la diffusione di informazioni sulla sostenibilità da parte degli emittenti e
degli operatori del sistema finanziario; (b) integrare i principi ESG nella gestione dei
propri investimenti, contribuendo così alla diffusione di buone pratiche in questo campo;
(c) pubblicare dati e analisi sulla finanza sostenibile, comunicare periodicamente i risultati
conseguiti, nonché contribuire alla diffusione della cultura ESG nel sistema finanziario e
tra i cittadini .
Informazione numero 6 per Ambiente e sostenibilità - dalla tredicesima edizione del Rapporto GreenItaly 2022 realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere.
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Mutamenti climatici
Per quanto riguarda i nuovi impegni nazionali sul clima, a Glasgow si è stabilito che,
a partire dal 2025, i Paesi avranno impegni comuni di riduzione delle emissioni relativi ad
un periodo di dieci anni (che comunicheranno ogni cinque). Gli Stati che fino ad ora non
hanno aggiornato i propri impegni nazionali dovranno farlo entro la COP27, che si terrà
in Egitto il prossimo novembre. Tra agosto 2021 e aprile 2022 è stato predisposto il VI Rapporto dell’IPCC (Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici)7. Se nello scorso decennio abbiamo
raggiunto il livello massimo delle emissioni medie annue di gas serra a livello globale, si
può almeno osservare una riduzione del loro tasso di crescita.
Appare chi Mutamenti I Climatici
aro che senza un’immediata e profonda riduzione delle emissioni in tutti
i settori, l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C è fuori portata. Tuttavia,
l’IPCC riconosce evidenti risultati positivi portati dalle politiche di contrasto al
cambiamento climatico. Siamo però ad un punto di svolta.
Negli scenari che gli scienziati dell’IPCC hanno valutato, limitare il riscaldamento a
1,5°C richiede che le emissioni globali di gas serra raggiungano il loro picco, al più tardi,
nel 2025, per poi ridursi del 43% entro il 2030. Anche nello scenario 2° C, comunque, il
2025 costituisce l’anno necessario di picco, potendosi poi permettere una riduzione più
graduale (con il 25% in meno nel 2030). Questi numeri fanno comprendere quanto
l’Europa si stia impegnando in misura rilevante nel quadro internazionale, ponendosi
l’obiettivo della riduzione del 55% delle emissioni climalteranti al 2030.
Il rapporto guarda oltre le tecnologie e dimostra che, anche se i flussi finanziari
sono da tre a sei volte inferiori ai livelli di cui abbiamo bisogno entro il 2030 per limitare il
riscaldamento sotto i 2°C, ci sono sufficienti capitali globali e liquidità per colmare le
carenze di investimenti. Tuttavia, da parte dei governi e della comunità internazionale
occorre un segnale chiaro, che includa un più forte allineamento della finanza e della
politica del settore pubblico .
Informazione numero 5 per Ambiente e sostenibilità - dalla tredicesima edizione del Rapporto GreenItaly 2022 realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere.
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Un'economia a misura d'uomo contro le crisi
I Quaderni di Symbola - Dal paragrafo Politiche Internazionali
L’economia circolare
La nuova Strategia nazionale definisce diverse misure importanti. Si introduce un
nuovo sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti che possa consentire, da un lato, lo
sviluppo di un mercato delle materie prime seconde, dall’altro il controllo e la prevenzione
di fenomeni di gestione illecita dei rifiuti. La Strategia definisce lo sviluppo di sistemi di
incentivazione fiscale per supportare l’utilizzo di materiali derivanti dalle filiere del riciclo,
ma anche una revisione del sistema di tassazione per rendere il riciclo più conveniente
dello smaltimento in discarica.
A sostegno dell’economia circolare, il MITE incentiva anche la promozione del
diritto al riuso e alla riparazione, così come introduce la riforma dei sistemi di EPR
(Extended Producer Responsibility) e dei Consorzi, per supportare il raggiungimento
degli obiettivi comunitari.
Si rafforzano inoltre gli strumenti normativi esistenti (legislazione End of Waste,
Criteri Ambientali Minimi-CAM) e l’applicazione di questi strumenti ai settori strategici
identificati dalla Commissione Europea: costruzioni, tessile, plastiche, RAEE. A
contornare il quadro, il supporto allo sviluppo di progetti di simbiosi industriale, anche
attraverso strumenti normativi e finanziari.
Interessante è la previsione nella Strategia di un Piano nazionale di educazione e
comunicazione ambientale che contribuisca a formare una generazione di cittadini
critici, consapevoli e informati capaci di fare scelte consapevoli che incidano sui vari
meccanismi economico-produttivi e sociali del Paese. È un approccio che da oltre
vent’anni è presente nella strategia giapponese di Economia circolare, la Sound Material
Society, che ha avuto un grande successo nel mobilitare la popolazione in un impegno
collettivo in cui i cittadini-consumatori sono attori fondamentali.