RICORDIAMO GIOVANNI FALCONE

alla televisione che aveva interrotto tutti i programmi per dare comunicazione di quanto successo.

Era infatti sabato 23 maggio 1992 alle 17,40 quando si consumò una delle tragedie più cruente della storia italiana, comunemente nota a tutti come la strage di Capaci. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29 nei pressi di Capaci (Palermo), un attentato premeditato ed atroce. 

Persero la vita, il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo anche lei magistrato, e gli agenti della sua scorta di protezione Antonio Montinaro Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Fu un evento così tragico che lasciò l’Italia intera senza fiato e attonita.

Giovanni Falcone: una vita contro la mafia

Giovanni Falcone è personaggio fondamentale nella lotta alla mafia che ruota tutta attorno a Palermo, la città dove è nato e dove ha svolto da magistrato le attività più importanti. Questa storia inizia nel 1979, anno dell’arrivo all’Ufficio istruzione Rocco Chinnici e si conclude il 23 maggio 1992 quando cento chili di esplosivo pongono fine alla sua esistenza ed alla sua guerra contro Cosa Nostra.

Come si fa a non dimenticare?

Studiando! Questo è sicuramente di vitale importanza sia per arricchire il bagaglio culturale, sia perché alcune cose e la storia in generale non possono non essere nella memoria di tutti. Ogni anno, il 23 maggio, si tiene a Palermo e Capaci una lunga serie di attività in commemorazione della morte di Giovanni Falcone.

Nell'anno della strage è stata creata anche una fondazione intitolata a Giovanni e Francesca Falcone e guidata da Maria Falcone, sorella del magistrato, che si propone di combattere la criminalità organizzata e di promuovere attività di educazione della legalità. La Fondazione ha ottenuto dall'ONU nel 1996 il riconoscimento dello status consultivo in qualità di ONG presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Perchè è importante non dimenticare?

Prima di tutto ricordare e spiegare agli altri ciò che si consumò lungo quell’autostrada che portava a Palermo è un dovere di ogni cittadino e ricordare equivale a mantenere in vita ed a  non perdere tutto quello che Falcone con sacrificio ed a costo della sua vita fece per il nostro Paese.

In secondo luogo tenere vivo il ricordo di questa strage significa tramandarlo nella speranza che ci siano ancora uomini capaci di migliorare le sorti dell’Italia. Parafrasando proprio una frase di Falcone “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.