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"LUNCH ATOP A SKYSCRAPER” – LA STORIA DI UNA DELLE IMMAGINI PIU’ FAMOSE AL MONDO
“Lunch Atop a Skyscraper”, la famosa foto di cui solo poche persone conoscono la vera storia. Tu conosci la storia di questa immagine?
“LUNCH ATOP A SKYSCRAPER”, la fotografia che ritrae una pausa pranzo ad alta quota, è tra le più famose e discusse fotografie al mondo. Quante persone possono dire di conoscere davvero la storia di quello scatto?
L'atmosfera dell'immagine riporta indietro nel tempo, fino all’America degli anni ’30. La foto è stata scattata il 2 settembre 1921 da Charles Clyde Ebbets (Gadsden – Alabama, Stati Uniti 18 agosto 1905 – Strasburgo, Francia 14 luglio 1978) che ha immortalato un gruppo di undici operai sospesi su una trave di acciaio, durante la costruzione di uno degli edifici più alti di New York, il “GE Building” presso il Rockefeller Center, e non dell’Empire State Building come si era sempre creduto.
Charles Clyde Ebbets (1905-1978)
La foto è stata pubblicata per la prima volta sul New York Herald Tribune del 2 ottobre 1932 e rimasero sconosciute per anni le identità degli operai ritratti e le circostanze.
Nel 2012, il regista Sean O'Cualain ha presentato al Festival Internazionale del Film di Toronto il documentario "Man at Work".
"Man at work" racconta proprio la storia della fotografia "Lunch Atop a Skyscraper", nella quale il regista si è imbattuto per una fortunata casualità. Girando un documentario nell'Irlanda del Nord, O'Cualain è entrato in un pub, dove dietro il bancone era appesa una copia della fotografia, accompagnata dalla didascalia "Questo è mio padre Sonny. Pat Glynn".
Pat Glynn, residente a Boston, rintracciato dal regista, confermò che sulla trave c'era proprio suo padre, Sonny Glynn, insieme a suo zio Matty O’Shaughnessy. I due erano emigrati insieme in America per trovare lavoro.
Il regista decise quindi di proseguire le ricerche sul celebre scatto, scoprendo che altri due degli operai ripresi erano Joseph Eckner (terzo da sinistra) e Joe Curtis (terzo da destra).
La fotografia era stata realizzata per mostrare al mondo la grandiosa costruzione del Rockefeller Center e per infondere fiducia nella popolazione degli Stati Uniti che in quel periodo stava vivendo la “Grande Depressione”.
Si trattava quindi di una fotografia reale e non di un trucco da camera oscura o di un fotomontaggio come era stato ipotizzato.