NERO D'OCCHI

Angoscia, un fiume che si gonfia.
Stringhe sfilacciate,scarpe consunte.

Eppure crudeltà e benevolenza, forse,
sfumature di un medesimo colore.

Quanto è strana la sensazione che attraversa ciascuno,
nel proprio cammino,
coda di un ricordo triste.

Passo dopo passo,
tra le rughe di quelle vite,
eclissato il deserto più duro.

Tra noi e loro un amore,
attinto però,
in un pozzo poco profondo,
ed anche se tra quegli sguardi ormai incerto è il luccichio,
ci pare di cogliere il senso di ogni cosa.

Favole si scoprono nei necessari pertugi dell'anima,
aquiloni che neppure la fame può arrestare , 
nemmanco il freddo che pungete stride.

Nei cieli, come draghi sfavillanti
vola ogni bimbo dagli sgraffiati piedi,
non più polvere e freddo a lambirli,
ma calda l'aria, pura nel cielo terso,
la morte non è più 
nè il suo dolore.


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