INFILTRATA SPECIALE
Arieccomi! Lo so, vi sono mancata ma la fama (la fame quella c’’è sempre) mi chiama per ogni dove...
Arieccomi! Lo so, vi sono mancata ma la fama (la fame quella c’’è sempre) mi chiama per ogni dove e sono stata occupata ormai viaggio in lungo e largo per tutto il mondo, Tocco, Sulmona e perfino Villetta Barrea.
A tal proposito, nel trolley da viaggio solo pochi indispensabili oggetti,tra gli evergreen il trench, con il frescolino che incalza e qualche gonna lunga, la camicia bianca e, ovviamente, non devono mai mancare i jeans , skinny o boyfriend o tutt’e due certo e necessariamente a vita alta.
La vostra cronista non deve sfigurare mai! Che dire poi degli accessori? Impossibile avventurarsi senza mini-bag e clutch…eppure sembra che qualcosa manchi, ops la mia inseparabile agendina ed ora, bando alle ciance, sono pronta!
Eccomi infiltrata speciale,nella ristorazione. Eccomi alle prese con dei piatti d’incantevole fattura, e sì con intenti onorevoli ho voluto conoscere dall’interno i maestosi ambienti dei rinomati banchetti, e non sarà una sorpresa che come cameriera ho ricevuto abbondanti complimenti. Il sorriso di casauria non si lascia mai a casa, insieme a qualche ” movet! Che sti fa’ ? Pije le segg’ e i tavel’ curr” ahh melodiosi incitamenti di un ristoratore che sa dove risiede la classe!
E poi i compagni di lavoro, con le loro tecniche per non piegare la scricchiolante schiena nell'atto sacro di genuflettersi per prendere le pile di sottopiatti di ceramica, così fini beh forse un po' pesantini,forse.
E’ vero tra tovaglie posate e bicchieri rilucenti si stringono legami indissolubili, i miei cari compagni d avventura che appassionati di servire il prossimo che sia pure con gnocchetti ai funghi porcini e zafferano o una chitarrina alla teramana, con quelle polpettine che ti dispiace mangiarle lentamente se capita che per l’estrema bontà il ristoratore le conceda e seppur il sole è appena sorto e la ramazza chiama ancora un boccone non lo si rifiuta mai che la fame, lo sapete ormai, è tanta!
Di un compagno di lavoro vi voglio però parlare, il cui gran valore già nel cognome traspariva, con quel piè veloce da intimidire un qualsiasi vanaglorioso Achille. Lui riusciva in un baleno a tagliuzzare velocemente l’erba del giardino, montare strutture da sogno e servire con stile i commensali entusiasti.
Talmente acuto il suo ingegno nel risolvere le situazioni di massima criticità che sembra abbia ispirato MacGyver, e sì ‘Montagna’ non solo di cognome ma anche di cuore e di fatto .
Eppure nemmeno un complimento, nemmeno una caritatevole pacca sulla spalla che vale come se ti avessero pagato lo straordinario, ma solo un equilibrato quanto verace, oltre che simpatico e affettuoso ” vaffanc… a sa’” “ muvet è t'ard, curr!” che ti fanno comprendere quanto tu sia stato apprezzato per il tuo lavoro. In fin dei conti sono solo passate diciotto ore, ma per non fartele pesare te ne hanno pagate la metà.
Quanta amabile gentilezza in questo nostro Abruzzo, non per nulla forte e gentile. Abbiamo finito con sommo gaudio,entrata col sole riesco sempre col sole che mi stia tampinando? In ogni caso gli occhialini da sole son sempre pronti, e riprendo le vesti di una cronista impenitente contenta per la bella avventura, di aver perso un chiletto buono, forse due… siamo ottimisti, tre!
Ed anche oggi per il CCNews e da un Abruzzo sorridente sempre e comunque è tutto!
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