Stefania Di Lorenzo

ESPLORATRICE DI ALTRI MONDI

2018-10-29 22:07:51

Tra monaci, Papi e spiriti caraibici...

ESPLORATRICE D'ALTRI MONDI


Decisione presa!
Diario di bordo alla ricerca di luoghi da esplorare che qui da Casauria nulla c’intimidisce… Diario?Nemmeno cento metri ed ecco che ritorno su a casa, il taccuino! In un baleno lo afferro, afferro pure un paio di pizzelle, giacchè ci sono, il taccuino si sporca, ma un taccuino che si rispetti non deve mica essere nuovo e immacolato, sempre in tinta col pennino però! Un pò di miele cola,però! Buono, non per nulla lo faccio io, non divaghiamo.




Non è dunque un caso ritrovarsi d’improvviso su di un eremo arroccato su di una parete liscia senza via di scampo qualora malauguratamente una qualsivoglia visitatrice avesse indossato calzari poco in tono con il laterale precipizio, non trattasi dunque dell’impenitente cronista la cui regola impone la massima adattabilità così il tacco dodici che qui è mortale, l’ho lasciato di sotto e agli agili piedi una comoda scarpetta da tennis,con tanto d’immancabili strass. Insomma un gran rifiuto a modo mio.


Eh sì perché siamo nell’eremo di Celestino V lo ricordate? Quello che Dante birbone cacciò nell’anticamera dell’ Inferno dov’erano gli ignavi, non perdonandogli che al posto suo venne Bonifacio VIII.

Bello il luogo, selvaggio, impervio, rude e perfino mistico, le scale tante, gradini assai che pare che uno debba ascendere al cielo a piedi o in ginocchio al bisogno e non s’arriva mai.




Così mentre m’immagino i monaci che tra le ieratiche pose e i mattoni da trasportare, carponi giungere fin sulla cima dell’eremo celestiniano, un gloria pater per istinto senza rifreno viene intonato.




La compagnia giusta nelle imprese è davvero essenziale quando d’improvviso… “ La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all’ira, l’ira all’odio; l’odio conduce alla sofferenza. Ah… Io sento in te molta paura” …girandomi con sobbalzo per il sinuoso sussurro, comprendo che a volte i luoghi tendano a parlare e taluni non solo perché abbiano in testa un borsalino bianco ed un paio d’occhiali senza macchia, fungano da cassa di risonanza. Insomma non era il maestro Yoda ma uno dei miei compagni di viaggio che al di là dell’oceano strani spiriti caraibici affermano sia addirittura la reincarnazione d’un padre celestiano …così per tutta l’avventura di quel giorno sosteneva e sosteneva ancora quasi da farmici credere,il fatto è che come frate non ne aveva l’abito giusto, un saio ed un cordicino consunto assieme a cenci per calzari sono il minimo sindacale!




Nelle vesti di un’esploratrice ardimentosa, dunque,due scudieri al mio seguito chi lo scudo chi la lancia, beh in effetti chi l’acqua chi la bisaccia , non sia mai che moriamo di fame, impeccabili nel loro servizio.




Saliamo e, finalmente, arriviamo. Non solo di miele l’indispensabile taccuino ora è intriso ma anche di sudore che non l’ho mollato mai come fosse il messale brandito dai santi padri.


Sarà pure catartica la sofferenza ma un altro gradino e mi fermavo in purgatorio! Però, la sapeva lunga quel Pietro che fu Papa il tempo d’un addio. Intenso, verde, maestoso e imponente il mio Abruzzo che attorno si dispiegava di boschi fin sulle cime delle montagne. Me lo immagino seduto qua in cima alla mia Terra, per cappello un cielo limpido e terso, di notte tutte le stelle del firmamento.




Ecco, qui si può perfino comprendere quel legame Universale con il tutto dove ogni elemento sembra collegato l’uno all’altro. Fu questo il gran rifiuto o c’è dell’altro? Forse, certo è che da queste parti in questo abruzzo pregare è facile, perché quando si battono i sentieri della nostra Majella e si toccano le alte vette anche solo con lo sguardo si sente di far parte di un ecosistema unico vivo, vitale e pulsante.

Meglio che scendo che se resto ancora un po’ mi vesto di bianco e divento una santona,senza manco una borsettina a riporto!

Ed anche per oggi per il CCNews e da un Abruzzo sorridente sempre e comunque è tutto!