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MOVIMENTI TURISTICI INTERNAZIONALI NEL 2017
Fotografando la situazione mondiale degli arrivi turistici è interessante analizzare non solo le quote di mercato ma le previsioni legate alla crescita di alcune realtà rispetto ad altreper conoscere i trend del prossimo futuro.
Uno sguardo generale mostra il continente europeo in pole position sia in termini di arrivi assoluti –671 milioni e una quota di mercato del 51% – ma anche in termini di crescita (+8%) secondo solo al continente africano che risulta meno interessante a valore assoluto.
Come si viaggia e perché.
Secondo World Toursm Organization, l’organizzazione che si occupa a livello
internazionale di monitorare i flussi turistici nel mondo, si stima che la maggior parte dei viaggiatori si sposta in aereo (57%) nel 2017 e su strada per il 37%. Quote residuali per glispostamenti acquatici e su rotaie.
Analizzando invece i motivi di spostamento si evince che il movimento turistico è
finalizzato soprattutto al piacere, alle vacanze e al relax: per il 55% dei viaggiatori
viaggiare significa staccare dalla routine di tutti i giorni. Una buona percentuale (27%) si sposta per visitare amici e famiglia: un trend interessante che è stato riscontrato tra i viaggiatori italiani nell’analisi di spesa per alloggi. I viaggi di lavoro occupano solo il 13% dei viaggiatori, dopo quasi un secolo in cui i viaggi di lavoro erano il principale motivo di spostamento.
Il vecchio continente polo dei viaggiatori del mondo
Per l’ottavo anno di fila l’Europa è la TOP destination a livello internazionale, contando
una quota di mercato del 51%.
Analizzando le sotto-regioni europee, la crescita è guidata dall’area mediterranea
che cresce del 13% rispetto al 2016. In generale il 2017 ha visto Spagna e Italia
protagoniste indiscusse dell’Europa con una quota di 6 milioni in più di visitatori a testa.
Complici gli attacchi terroristici che scoraggiano la visita alla meta che per anni è stata la più amata del mondo: la Francia. Il Regno Unito mantiene un buon flusso nonostante le minacce terroristiche grazie alla svalutazione della sterlina che la rendono meta più appetibile anche se pericolosa.
Le regioni orientali dell’Europa sono comunque in crescita ma vengono tirate giù dal calo delle visite Russe nei paesi limitrofi e nell’area domestica: anche in questo caso le mete calienti del sud sono preferite.
L’Asia la preferita degli occidentali
Sebbene per molto tempo il sogno degli Europei, terra di mezzo tra le bellezze mistiche orientali e lo sfrenato consumismo occidentale, è stata l’America, negli ultimi anni il trend segna un gol per i paesi dell’Asia come Vietnam, Indonesia, Tailandia.
La crescita, seppure inferiore ai cugini d’Europa, è sintomo di una minaccia crescente per tutto il resto del mondo: i mercati emergenti stanno investendo nel turismo, potenziando le proprie flotte aeree e aumentando la qualità delle strutture ricettive, nonché rendendo più facile la richiesta di visti turistici.
La Tailandia è protagonista: +3milioni di turisti, la maggior parte occidentali, attratti da posti incontaminati e prezzi più bassi rispetto la media Europea e Americana. Male la Corea che risente dell’assenteismo cinese.
Si può ancora parlare di sogno americano?
Nonostante i tassi di crescita, che in generale interessano tutto il mondo dato l’incremento del turismo, l’America si posiziona sotto media.
Se da una parte il turismo del Sud segue il trend dei paesi emergenti orientali, con Brasile e Perù in pole position, l’America del Nord, che conta quasi due terzi degli arrivi da turisti extra-americani registra una crescita molto contenuta e non interessante. Le isole caraibiche risentono dell’influenza negativa degli uragani verificatisi in estate, mentre trinano la crescita la Repubblica Domenicana e la
Jamaica.
Da dove arrivano i turisti più generosi del mondo?
I turisti più interessanti in termini di spesa non sono solo Europei: i cinesi si posizionano in testa con una spesa maggiore dei 250 milioni di Dollari e un incremento del 5% staccando gli americani, al secondo posto, di più di 100 milioni di Dollari. Interessante il segmento americano che sebbene spende solo 135 milioni di Dollari nel 2017, si presenta con una crescita di ben il 9% rispetto l’anno precedente. Di seguito i cugini europei: Germania ($89 mln, +9% vs 2016), Regno Unito ($71 mln, +3%vs2016) e Francia ($41mln, +1%vs 2016).
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