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IL TURISMO STRANIERO IN ITALIA
L’analisi del numero di viaggiatori stranieri in Italia negli ultimi vent’anni mostra un andamento tendenzialmente crescente ma molto discontinuo. Le motivazioni sono differenti, scopriamo insieme quali sono.
Fattori che influenzano l’andamento degli arrivi in Italia
Un esempio palese è il crollo del turismo dovuto all’11 settembre piuttosto che il lungo rallentamento dovuto alla crisi economica del 2009 che mostra strascichi fino al 2014, anno in cui il turismo riprende finalmente un’ascesa continua.
Interessante è il dato del biennio 2004-2005: fino ai primi anni 2000, infatti, il turismo straniero in Italia era per la maggior parte caratterizzato da Tedeschi e Svizzeri.
Dopo un periodo di forte crisi nel turismo italiano, rispetto alla crescita media europea e mondiale, sembra che gli ultimi anni stiano ridando lustro alle destinazioni del Belpaese.
Tra il 2003 e il 2004, infatti, l’Italia perdeva la sua quarta posizione di meta più visitata al mondo e finiva al quinto posto. Un trend, questo, che piano piano ha colpito tutta l’Europa declassando anche Francia e Spagna, che mantenevano la prima e seconda posizione da anni, per favorire l’ascesa di Stati Uniti e a gran sorpresa la Cina.
Man mano che il mercato mondiale del turismo cresce è l’Europa infatti quella che sembra più penalizzata perdendo di anno in anno punti sulla quota di mercato che passa da 54,6% nel 2004 al 51% nel 2017, nonostante continui a crescere a volume.
In questo scenario che si preannunciava poco felice per la nostra penisola, gli ultimi anni hanno segnato una svolta favorendo l’Italia rispetto al resto dell’Europa che cresce con numeri a due cifre in contro tendenza rispetto Francia, Regno Unito e Germania che subiscono dei rallentamenti.
Diverse ed eterogenee sono le cause che hanno permesso la ribalta italiana.
Tra queste troviamo:
1. Impatto delle compagnie di voli Low-Cost
2. Terrorismo
3. Emigrazione Italiana – Word of Mouth
Impatto delle compagnie di voli low cost
Uno studio della Banca d’Italia ha evidenziato la correlazione tra l’insediamento delle compagnie Low-Cost (LLC) e l’aumento dei flussi turistici in Italia.
Gli effetti principali dimostrati sono stati l’aumento di presenze e la destagionalizzazione delle stesse.
In generale la correlazione risulta positiva per le regioni del Mezzogiorno, le quali non sono facilmente raggiungibili in auto o treno. Un altro dato positivo è stato la destagionalizzazione degli arrivi, non più concentrati solo nel periodo estivo.
A fronte dell’aumento degli arrivi si registra un aumento non proporzionale dei pernotti: i voli LLC hanno contribuito ad aumento nella frequenza dei viaggi a fronte di una diminuzione della durata (da 4,4 a 3,4 giorni in media).
I beneficiari dell’effetto Ryanair sono le mete poco famose e difficilmente raggiungibili, che hanno da sempre scoraggiato i turisti italiani e internazionali ma negli ultimi cinque anni stanno assistendo ad una progressiva rivalutazione, come Bari che conta un numero di arrivi nel 2017 del 26% superiore dell’anno precedente, guadagnando il primo posto per crescita turistica in Italia.
Terrorismo
Il terrorismo è un fenomeno complesso, le cui cause possono essere rintracciate in molteplici aspetti: sociali, economici, politici e via di seguito. Una cosa però è certa: il fenomeno del terrorismo, qualsiasi sia la sua forma e ragione, è destinato a durare nei prossimi anni, come forma di conflitto diffuso, capace di colpire tanti e ovunque, anche turisti e viaggiatori. Anzi, forse si potrebbe dire “soprattutto turisti e viaggiatori”.
Nel periodo compreso fra il 2001 e il 2016 il settore turistico e dei trasporti è stato colpito dal terrorismo circa 366 volte, con attacchi che hanno interessato più di 58 paesi, in 8 diverse regioni del mondo. L'Europa, con 29 attacchi subiti, risulta essere un target ricorrente.
Germania, Francia e Regno Unito sono stati i paesi più colpiti e questo ha scoraggiato una buona parte di turisti che si sono riversati sull’Italia, l’unica Europea con assenza di questi eventi.
Emigrazione Italiana – Word of Mouth
Questa correlazione nasce da un fenomeno particolarmente interessante che riguarda la Puglia degli ultimi 5 anni. Due dati apparentemente non correlati sembrano l’aumento dell’emigrazione pugliese verso il Nord Italia e l’Europa e il corrispondente aumento del turismo pugliese da parte di Nord Italia e Europa.
Ma cosa centra questo col turismo?
Sembra che dal 2008 ad oggi il turismo in Puglia stia crescendo esponenzialmente, arrivando ad una quota di presenze di 15 milioni nel 2018 – superando Piemonte, Sicilia e Sardegna.
Il dato interessante elaborato dall’Osservatorio del Turismo Regione Puglia è il motivo che ha incentivato l’attenzione verso la punta dello stivale: una grande fetta di turisti sembra invogliata dai post social dei propri contatti, spesso pugliesi espatriati che tornano a casa per le vacanze.
A quanto pare sono gli italiani nel mondo a sponsorizzare l’Italia e, complice l’animo caldo e accogliente della popolazione mediterranea e l’orgoglio nel mostrare le bellezze della propria terra, il passaparola di chi in Italia c’è già stato.
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