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MENTALITA' IMPRENDITORIALE

2019-09-25 08:34:59

Sei un aspirante imprenditore ma non hai ancora fatto il grande passo?

Quanto è importante l’atteggiamento mentale per un imprenditore? Molto anzi moltissimo.

Un problema comune a molti imprenditori, a molti team, a molte aziende: la mentalità.

Poter disporre di un team affidabile e affiatato è certamente un buon punto di partenza per rispondere alle sfide di ogni giorno. Che si tratti dell’acquisizione di nuovi contatti commerciali o dello sviluppo di un prodotto, dell’incremento delle vendite o dell’ottimizzazione del cash flow, sono tutti aspetti che un’impresa, con le risorse e gli strumenti giusti, potrà gestire senza troppi problemi. Formazione, aggiornamento, software, professionisti esterni sono abbondantemente a disposizione per rispondere a qualunque esigenza aziendale.

Eppure, esistono alcuni fattori mentali che possono condizionare pesantemente il successo di un’impresa.

Partire da zero e sentire fin da subito il peso di tutte le responsabilità su di sé può essere molto pesante per un imprenditore, che in breve tempo può rischiare di scoraggiarsi fino al punto di desiderare di abbandonare il proprio progetto. Momenti di incertezza possono capitare a tutti, e senza il giusto atteggiamento mentale è facile lasciarsi travolgere dallo sconforto. Situazioni del genere tendono a verificarsi soprattutto quando un’azienda cresce, aumenta l’organico, e il fondatore sente su di sé la responsabilità nei confronti di collaboratori e dipendenti, che guardano a lui come leader e come modello.

Non potrai sopravvivere senza un “mentalità dinamica”. La volontà di uscire dalla comfort zone della consuetudine, dell’apatia, del preferire evitare i problemi anzi, fingere di evitarli, pur di non affrontarli.

Non si tratta di dimostrare di essere migliori, ma di diventare migliori.

L’Ego è il tuo peggior nemico, sempre. Ognuno di noi soffre di un giudizio (o un pregiudizio) non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppato sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, detto bias.

Questi bias condizionano il nostro modo di pensare, influenzando in particolare il nostro pensiero critico e, di conseguenza le nostre decisioni, l’ego ostacola la nostra capacità di apprendere e di sviluppare nuove competenze grazie alla falsa illusione di avere già tali competenze. È evidente quanto ciò possa essere dannoso per un imprenditore o per un manager e per l’intera azienda.

Gran parte del tempo di un imprenditore è dedicato a convincere le altre persone (soci, collaboratori, finanziatori, clienti…) a credere nella sua “visione”. Fa parte del gioco, giusto? Tuttavia, a furia di ripetere la stessa storia ogni volta, finisce per convincere pure se stesso, anche nel caso in cui non sia poi così concreta.

Un conto è credere in un progetto definito, un’idea realizzabile e dalle buone probabilità di successo. Un altro è raccontarsi una favola che non diventerà mai realtà. Devi sempre mantenere un atteggiamento realistico e critico, anche e soprattutto una volta avviato il tuo progetto imprenditoriale. Stai progredendo nel modo giusto? I tuoi obiettivi sono raggiungibili? In che modo ti stai avvicinando ai traguardi che ti eri posto?

L’obiettivo di un’azienda è ottenere profitto. Punto.
Ma può succedere che gli interessi personali e quelli aziendali, specie quando si è il fondatore dell’azienda, entrino in conflitto. Un esempio classico è dato da alcune imprese a conduzione familiarein cui alcuni ruoli sono assegnati a determinate persone solo ed esclusivamente perché “di famiglia”, e non necessariamente in base alle loro competenze e capacità.

Per evitare situazioni del genere devi sempre ragionare mettendo in primo piano la tua azienda, e far sì che anche i tuoi collaboratori facciano lo stesso. Ciò significa che devi essere in grado di prendere ogni tua decisione solo ed esclusivamente pensando al bene della tua impresa. Questo non vuol dire diventare un automa spietato e senza cuore, ma riuscire a separare emozioni e interessi personali dagli obiettivi aziendali.

In qualità di leader, ma soprattutto di fondatore dell’azienda, sei costantemente sotto lo sguardo dei tuoi collaboratori e dei tuoi dipendenti, quindi tenderanno a comportarsi secondo il tuo modello, nel bene e nel male. Pretendi che il tuo team proponga sempre nuove idee e innovazioni, ma poi le bocci sistematicamente? Alla lunga smetteranno di farlo, perché gli avrai tolto qualunque motivazione.

Devi tener conto che più la tua azienda cresce, più il tuo ruolo diventa determinante, come lo diventa l’esempio che dai. Un atteggiamento superficiale o uno stile di vita al di sopra delle tue possibilità possono influenzare pesantemente il comportamento dei tuoi dipendenti, finendo inevitabilmente per rovinare tutto ciò che hai costruito in anni di sacrifici e duro lavoro.

Se sei un aspirante imprenditore ma non hai ancora fatto il grande passo, potresti sentirti scoraggiato da alcune di queste "lezioni". Tranquillo, è normale. Anzi, ci sarebbe da preoccuparsi se così non fosse.

Non è facile essere un imprenditore e la strada dell’imprenditoria è lastricata di fallimenti.

Ma può anche dare enormi soddisfazioni. Creare qualcosa dal nulla, qualcosa che offra nuove soluzioni ai problemi delle persone, che sia utile alla collettività, crei nuovi posti di lavoro, e quando si realizza è senza dubbio qualcosa di impagabile.

Perciò, pur mantenendo un atteggiamento critico e onesto prima di tutto verso te, restando coi piedi per terra nella pianificazione dei tuoi traguardi, ricordati di non perdere mai l’ottimismo e di avere sempre una visione positiva della vita.

Ti aiuterà a superare i momenti più duri e a continuare il tuo viaggio verso il successo.

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