Bonaria Manca

Tanti piccoli mondi uno: Tutti gli "IO" di noi

2019-06-11 13:18:36

Dentro di noi convivono tante diverse persone, ognuna con le sue caratteristiche. E tu...in quanti siete?

Siamo tanti piccoli mondi in uno

Per comprendere cosa intendo quando parlo di piccoli mondi in uno parto dal concetto di personalità, cioè l'insieme delle caratteristiche individuali che costituiscono o conferiscono motivo di integrità o di distinzione.

Personalità deriva dal latino persona (maschera), che a sua volta dovrebbe derivare dalla parola greca prosopon che indica il volto dell’individuo, ma anche la maschera dell’attore e il personaggio da esso derivato.


Si potrebbe dire quindi che 


la personalità è un insieme di maschere o subpersonalità,

 ognuna delle quali può venire utilizzata a seconda delle situazioni 

che un individuo affronta sul palcoscenico della vita.


 Se ci osservassimo basterebbe una nostra giornata tipo per notare quante parti di noi mettiamo in campo: al lavorosiamo in un modo, a casa siamo in un altro, con i nostri amici in un altro ancora, siamo casalinghi, pittori, diventiamo meccanici o dottori, insegnamo e siamo studenti e via così. 


William James (psicologo) diceva:


"Possiamo affermare che siamo una moltitudine;

 per cui chi si descrive tutto di un pezzo, con precisione da scalpellino,

 non fa altro che ridurre se stesso"

LA REALTÀ CHE VIVIAMO

La maggior parte delle persone si percepisce un tutt’uno, ma, anche se l’immagine riflessa nello specchio ci da l’idea di una unità concreta, dentro di noi albergano tante diverse personalità, ognuna con la sua maschera, le sue abitudini, i suoi bisogni. 

C'è un termine usato in psicosintesi con cui tutte queste "maschere" vengono definite subpersonalità. Ma non voglio parlare qui in termini di psicologia, bensì di vita quotidiana. 


Malgrado non siamo consapevoli di questo, ci sono tutti aspetti in noi, modi di essere che mettiamo in campo in situazioni specifiche. Sono espressione della nostra identificazione

Ogni giorno ci identifichiamo in uno stile di vita, in ruoli lavorativi  o familiari (siamo madre, padre, figlio/a, fratelli/sorelle, ecc), nelle mode del momento, e a volte siamo più cose contemporaneamente

Ogni ruolo ha il suo vestito e spesso accade che siamo talmente attaccati alla nostra maschera da tanto tempo che non riusciamo più a prenderne le giuste distanze. 


Non occorrono particolari capacità di introspezione per rendersi conto che la nostra mente funziona per parti. 

Possiamo tutti riconoscere che al nostro interno albergano desideri e aspirazioni diverse, spesso in conflitto. Esempi classici possono essere:

Vogliamo sposarci, ma vogliamo anche essere liberi come prima. 

Desideriamo fare carriera ma senza rinunciare alle comodità di una vita tranquilla. 

Aspiriamo a stare in forma, ma siamo golosi e non siamo disposti a faticare.

Questo per dimostrare che dobbiamo fare i conti con una moltitudine di voci interne, figure, personaggi, modelli interiorizzati.


 Al nostro interno vi sono irruzioni di voci o immagini spontanee, 

parallele o dissonanti con il corso principale dei nostri pensieri. 

Talvolta esse sembrano del tutto casuali, semplici distrazioni, 

invece esprimono una loro volontà e intervengono con uno scopo. 

Alcune volte questi interventi sembrano saggi ed evolutivi, altre volte regressivi o distruttivi. 


Così ci può capitare di sentire al nostro interno un’opposizione, 

una volontà contraria alla nostra che ci blocca, 

ci inibisce, ci spinge a comportamenti o scelte che non vorremmo fare.





SEMPLICI ESERCIZI PER I NOSTRI MONDI

Ognuno dei nostri coinquilini ha uno specifico bisogno, una propria volontà e modo di funzionare, che esistono all’interno di un sistema più grande, NOI.


Prendi carta e penna


Fermati, pensa e scegli un tuo tratto o una caratteristica che ritieni fondante nella tua persona.


Prova a chiudere gli occhi, porta la tua attenzione a questa parte di te e lascia emergere un immagine che la raffiguri: potrebbe essere una figura immaginaria, una donna o un uomo, un animale o un mostro, qualunque altra cosa o personaggio vi venga in mente.


Soffermati su questo personaggio interiore e lascia che vi parli rivelandosi per quel che è. 


Riporta su carta una descrizione dettagliata comprendendo i suoi bisogni e atteggiamenti, fino alle sue abitudini.


Se vuoi puoi porgli delle domande, creare un dialogo interiore per conoscerla in maniera via via più approfondita.


Ora che sei profondamente in sintonia ed intimità con un altro te, se vuoi, puoi dare un nome che ti potrà essere utile per identificarla ogni volta che ti si presenterà a te (per esempio: la vittima, il bravo ragazzo, il giullare, il giudice, il seduttore, la maestrina, la mamma, la capricciosa, ecc)


Complimenti! Hai fatto il primo passo verso una maggiore conoscenza di te


E ora possiamo spezzare le catene delle nostre identificazioni ed iniziare a vivere scegliendo consapevolmente i ruoli da impersonificare.

Ora sappiamo che diversi personaggi possono essere presenti in noi e alternarsi nella nostra vita come attori su un palcoscenico. 


E ora, se guardiamo con attenzione alla nostra personalità non riusciremo più a immaginarcela come una realtà unica e monolitica ma saremmo portati a rappresentarla come un insieme di parti, veri e propri personaggi che vestiti con gli abiti più diversi e calati nei loro diversi ruoli cercano espressione sotto i riflettori del palcoscenico della nostra vita interiore e di relazione.


Ciò che qualifica ogni nostro "abitante" è il suo cuore,  fatto di bisogni o desideri vitale da cui derivano un insieme di caratteristiche psicologiche e comportamentali ad esso correlate e che ne consentono l’espressione. 


Ma accanto a dei ruoli che hanno questo “cuore”, vi sono dei ruoli che ci capita di svolgere e a cui non corrisponde nessun bisogno profondo


I ruoli che più ci fa piacere vivere sono quelli che 

portiamo avanti con più arricchimento interiore, 

se il ruolo viene scelto senza bisogno profondo

 e senza una motivazione adeguata diventa una maschera.

 CONOSCERE GLI "ALTRI NOI" ATTRAVERSO UN DIARIO

Ora, dopo il primo eserczio sappiamo auto-osservarci e auto-ascoltarci.

Diventiamo ora degli osservatori.


Questo significa semplicemente osservare il nostro stesso comportamento e le emozioni ad esso associate ma anche le nostre sensazioni, le immagini, i desideri, i pensieri, le intuizioni ad esso associate.


Per convivere con tutti nostri "Noi" e soddisfarli tutti una tra le tecniche più utili, semplici e spontanee per conoscersi meglio è tenere un diario


Daniele De Paolis ci dice:


 “Tenendo un diario è possibile vedere con distacco le parti, 

i personaggi messi in scena nel corso della giornata.

 Vedere come si recitino alcune parti nei rapporti sociali, 

generalmente sempre le stesse: 

alcune più importanti, altre secondarie. 

Come alcune parti siano richieste in maniera coercitiva

 da talune persone o da talune circostanze, 

altre invece rientrano nel nostro repertorio preferito. E tante altre cose. 

Ancora una volta il fatto di descriverle e quindi di obiettivarle ci distanzia da quelle parti, 

da quei personaggi.” 

CONOSCERE GLI "ALTRI NOI"ATTRAVERSO IL DISEGNO

Un’altra tecnica per fare la conoscenza dei nostri personaggi interiori, complessi, meccanismi di difesa e quant’altro, è quella del disegno libero, e scopriremo che  il dialogo con l’inconscio è possibile


Dopo aver predisposto matite colorate o pennarelli o ciò di cui si dispone per disegnare o dipingere; dopo aver predisposto un bel foglio grande, fate un po’ di rilassamento. 


Ora iniziate a disegnare, lasciandovi andare. 


 Sarà una vera opera d’arte perché ci parlerà di noi stessi 

come non ci eravamo mai visti prima,

 ma se abbiamo delle pretese artistiche o prestazionali 

impediamo il dialogo con il nostro inconscio o non se ne fa niente…

CONCLUSIONI

Nulla deve essere condannato, distrutto, o eliminato. Possiamo valerci di ogni funzione ed elemento della nostra psiche, a condizione che ne comprendiamo la natura e lo scopo, e che li mettiamo nella giusta relazione con il tutto.


"Ogni tendenza fondamentale è in realtà una entità autonoma, e le combinazioni, le condizioni e sublimazioni riproducono in ogni uomo una fauna interna, un regno animale la cui ricchezza sta al pari di quella esterna. Veramente, si può dire che in ognuno di noi ci sono sviluppati ed attivi, in varia misura, tutti gli istinti e tutte le passioni, tutti i vizi e tutte le virtù, tutte le tendenze e tutte le aspirazioni, tutte le facoltà e tutte le doti dell’umanità." (Keyserling)


Ogni individuo è un complicato intreccio di innumerevoli e dissimili elementi che hanno origini molto diverse, che esistono a vari livelli psichici e che agiscono e reagiscono gli uni sugli altri formando in ogni persona una combinazione nuova, unica.


Quella combinazione di elementi non è statica: nuovi elementi entrano continuamente a farne parte, mentre altri se ne distaccano e altri ancora si trasformano per un loro processo organico di sviluppo e di trasmutazione. Così l’essere umano che noi tentiamo di comprendere cambia di continuo a guisa di proteo sotto il nostro sguardo meravigliato.