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Più morti che in guerra

2019-04-16 05:39:31

E’ una guerra invisibile, con tre nemici. Ma ne combattiamo solo uno. E debolmente.

E’ una guerra vigliacca, colpisce più i bambini che gli adulti. E fa più morti in Italia della seconda guerra mondiale.

E’ una guerra che abbiamo sempre perso, e che abbiamo deciso di perdere ancora. 

La propaganda la chiama “inquinamento“, ma il suo vero nome è un altro.

Di Dario Faccini

Nella seconda guerra mondiale in Italia, in cinque anni e mezzo, sono morti per cause dirette e indirette, 291.376 militari e 153.147 civili [1]. In totale sono 444.000 morti.

Ora in Italia, ogni anno, muoiono prematuramente per inquinamento dell’aria 87.ooo persone [2]. Quindi in cinque anni e mezzo (teniamo lo stesso periodo della seconda guerra mondiale per avere un confronto omogeneo) sono 478.000 morti.

Come se non bastassero i morti, ci sono poi i “feriti“. In effetti le morti premature sono solo la punta dell’iceberg di un problema che devasta il Sistema Sanitario Nazionale.  

Uno studio italiano del 2016 ha mostrato come l’incidenza delle malattie respiratorie siano più che raddoppiate in 25 anni (dal 1985 al 2011) [3]:

  • Attacchi d’asma +110%
  • Rinite allergica +130%
  • Espettorato frequente +118%
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva(BPCO) +220%

I bambini sono particolarmente esposti all’inquinamento dell’aria[4]:

  • innanzitutto la loro velocità di respirazione è 2/3 volte quella di un adulto;
  • poi lo strato cellulare che ricopre le loro vie respiratorie è più permeabileagli inquinanti, rispetto quello di un adulto;
  • le ridotte dimensioni delle vie respiratorie aumenta la probabilità diostruzione a seguito di infezioni;
  • il loro sistema immunitario non è ancora sviluppato, ciò aumenta il rischio di infezioni respiratorie e diminuisce la capacità di contrastarle. Come tutte le guerre, anche questa ha un costoma è negativo, cioè non spendiamo nel combatterla, ma nel perderla. Ogni cinque anni e mezzo, la spesa sostenuta per i costi sanitari (ospedalizzazioni, giornate perse di lavoro, visite, esami e cure) arriva a 530 miliardi di euro [5]. Per dare un’idea, è più della ricchezza prodotta in un anno dalla Lombardia e Veneto (le due regioni più ricche), ed equivale annualmente a quasi il 5% del PIL nazionale. In realtà, per come si calcola il PIL e la ricchezza di uno stato, è più corretto dire che grazie a questa spesa il nostro PIL è gonfiato di un 5%   https://aspoitalia.wordpress.com/2017/02/05/piu-morti-che-in-guerra/?fbclid=IwAR3Wz9ikfXBCDLTd2QJo6btGMGRH2_mDHp1fgFcP7_1lhGu-aTtSqiiqPR0