Silvia Di Menna
LA NOTTE DI SAN GIOVANNI O NOTTE DELLE STREGHE La tradizione di festeggiare San Giovanni è molto antica. è pero' una festa di derivazione precristiana in cui si dice che le erbe raccolte all'alba de 24 giugno, abbiano poteri particolari ,sarebbero molto potenti .Si dice abbiano il potere di purificare, scacciare malattie , sono infatti chiamate le erbe delle Streghe .Gli Antichi credevano che questa fosse una notte particolarmente magica , che questa notte il Sole si sposi con la Luna Nei rituali, il Sole è rappresentato dal Fuoco, e la Luna dallAcqua si usa quindi accendere fuochi e raccogliere le erbe ancora bagnate di rugiada. Durante questa notte, le Streghe si riunivano intorno ad un antichissimo albero di noce, e con i frutti di questi alberi stregati, ancora verdi e madidi di rugiada, preparassero il NOCINO, un liquore considerato terapeutico . Come PREPARARE L'ACQUA DI SAN GIOVANNI nella foto sopra la mia dello scorso anno raccogliere le erbe durante la vigilia della notte del 24 giugno, una misticanza di erbe e fiori che puo' essere composta da ginestre papaveri fiordalisi menta, Iperico chiamato anche erba di San Giovanni perche' ha proprieta' paragonabili ad alcuni psicofarmaci sambuco, margherite, camomilla malva, basilico rosmaroino, petali di rosa, salvia, artemisia, lavanda .. Al tramonto bisogna metterle in una bacinella d'acqua e lasciarle fuori tutta la notte in modo che siano bagnate dalla rugiada magica del mattino . La mattina del 24, potete lavare voi e la vostra famiglia il viso e il corpo con questa acqua profumatissima, un rito Sacro e misterioso tramandato da anni, quest'acqua ha il potere di preservare da malattie, scacciare il malocchio,allontanare la malasorte e si possono immergere anche i bambini che usufruiranno dei benefici delle piante e avranno una pelle profumata e purificata La magica notte si avvicina.... Sarei davvero curiosa di sapere se anche voi la farete !
Silvia Di Menna
La Strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra Psiche che sono incompatibili con il nostro Io Carl Gustav Jung
Silvia Di Menna